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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Si tinge di rosso Alfa Romeo la Vernasca Silver Flag 2016

In programma sabato 18 e domenica 19 giugno la 21° edizione della kermesse. Iscritte 228 auto, con a bordo equipaggi da 9 Paesi e una passerella di campioni. Al via Merzario, Munari, Picchi e Pregliasco

Sabato 18 e domenica 19 giugno i motori tornano a rombare tra Castell'Arquato a Vernasca, su quello stesso percorso dove, negli anni Cinquanta e Sessanta sono state scritte pagine importanti della storia dell’automobilismo italiano.

La sotria dei tanti campioni rivive oggi nella VERNASCA SILVER FLAG, un concorso dinamico - promosso dal CPAE Club Piacentino Auto d'Epoca - unico al mondo, un festival dell’eleganza a motore dove 228 regine della velocità lasciano per tre giorni garage e musei per sfidare il vento e l’asfalto.

Le auto, il tracciato e qualche pilota sono, infatti, gli stessi di allora. Per tre volte, due il sabato ed una la domenica, i partecipanti affronteranno i 9 kilometri del percorso. Non sarà necessario correre: le classifiche saranno stilate solo in base alla rarità, alla storia sportiva ed all’originalità delle vetture.

IL PROGRAMMA DELLA VERNASCA SILVER FLAG 2016

Tema della rassegna di quest’anno è il “cuore sportivo” dell’Alfa Romeo, per raccontare una leggenda fatta di uomini, automobili, di vittorie, di stile e tecnologia

La Casa milanese sarà la grande protagonista, grazie alla presenza ufficiale del Museo di Arese, della Scuderia del Portello e di tanti appassionati da tutto il mondo. I modelli iscritti permetteranno di rileggere un secolo di sport automobilistico. Le 1500, 1750 e 2300, a sei ed otto cilindri, evocano l'epopea rombante della Mille Miglia. Al via Andrea Vesco, sulla stessa 1750 Zagato con cui a maggio ha dominato la gara bresciana.

Regina dei concorsi d’eleganza è sicuramente la 1750 Aprile, con carrozzeria areodinamica disegnata da Mario Revelli de Beaumont ed oggi nella collezione di Corrado Lo Presto.

È invece iscritta direttamente dal Museo Storico Alfa Romeo la 2300 8C Le Mans che nel 1831, affidata all’equipaggio inglese Lord Howe-Henry Birkin, vinse la maratona francese alla media di 125,735 km/h.

Nel dopoguerra si affermano le barchetta Disco Volante e 3000 CMM mentre nella categoria Turismo spopola la 1900, qui nell'esemplare guidato da Felice Bonetto nella Carrera Panamericana. Tante le identità della Giulietta e della Giulia: aggressiva la TI che appartenne ai fratelli Leto di Priolo, sportiva la Sprint Veloce, elegante la Spider, esclusiva la SZ di Zagato, futuristica la SS di Bertone, destinata a segnare un'epoca la Spider.

Torna ad echeggiare per la Valdarda il rombo delle TZ, basse sul posteriore come animali pronti a saltare, e delle Giulia GTA, spesso su tre ruote: bastano per battere fior di avversari. Carlo Chiti e l'Autodelta non conoscono avversari. Tra gli anni Sessanta e Settanta le 33, nelle varie versioni a 8 e 12 cilindri,combattono e vincono nel Campionato Sport Prototipi. Nel 1966 – esattamente quarant’anni fa – debutta lo spider Duetto; in breve diventa icona di stile e star del film Il laureato con Anne Bancroft e Dustin Hoffman.

Anche quando la storia cede il passo alla cronaca, Alfa Romeo si conferma vincente. Negli anni Ottanta la 75 Evoluzione domina la categoria Superturismo mentre la versione IMSA si afferma nel Giro d'Italia automobilistico. La 155 D2 di Jean Luc Papaux è la stessa che Gabriele Tarquini porta alla vittoria nel BTCC, il campionato inglese per la categoria turismo, mentre la 155 Q4 di Marcello Bodini è stata guidata da Adrian Campos. 

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