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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vignaioli indipendenti: una due giorni per far conoscere i vini del territorio

A Piacenza Expo una due giorni caratterizzata da una buona presenza di pubblico, ma soprattutto l'occasione per discutere insieme dei numerosi problemi che contraddistinguono il settore

Una due giorni caratterizzata da una buona presenza di pubblico, ma soprattutto l’occasione per discutere insieme dei numerosi problemi che contraddistinguono il settore: così si può definire la seconda edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti svoltasi presso il quartiere fieristico di Piacenza sabato 1 e domenica 2 dicembre. I vignaioli arrivati da tutta Italia e dalle più interessanti regioni vitivinicole francesi erano presenti personalmente per far conoscere i propri vini che “raccontano” il territorio e per consolidare la cultura del vino di qualità che affonda le proprie radici nelle tradizioni italiane ed europee.

Nella constatazione che un vignaiolo indipendente è un “artigiano” che gestisce in prima persona tutta la filiera. E se il vino dei vignaioli deve tornare ad essere compagno delle nostre tavole, anche gli alimenti devono essere artigianali. Al Mercato dei Vini un piccolo gruppo di “artigiani del cibo” accompagnano le degustazioni con i loro prodotti dal sapore autentico: formaggi, salumi, specialità da forno e dolcezze tradizionali da diverse regioni italiane.

Due gli incontri tecnici previsti: il primo venerdì presso l’Università Cattolica, con il notissimo enologo trentino Mario Pojer, che fa parte del consiglio dell’associazione FIVI, il secondo, sabato, con una tavola rotonda dove alcuni membri del consiglio (Saverio Petrilli, Daniele Cirnielli, Matilde Poggi), si sono confrontati su importanti problematiche quali la riforma della Pac (i vigneti dovrebbero essere esclusi dal greening), l’abolizione del registro della “solforosa”, i diritti di reimpianti, l’eccesso di burocrazia, l’importanza della territorialità e come gestire sempre meglio la filiera.

Tutti temi che ribadiscono l’importanza di azioni coese portate avanti dall’associazione (Fivi) che raggruppa oltre 10.000 aziende, di cui 600 in Italia. La FIVI ha dunque dato vita ad un importante appuntamento al quale Piacenza Expo ha consentito una degna cornice che coinvolge non solo aspetti commerciali, ma soprattutto le valenze culturali che passano anche attraverso una storia dell’alimentazione di cui il vino rappresenta un elemento fondamentale.

Numerose le degustazioni guidate in programma che hanno consentito di conoscere più a fondo, grazie anche alla presenza dei sommelier della Fisar di Piacenza, alcuni dei più noti vini italiani dall’Amarone della Valpolicella, agli spumanti di Franciacorta, all’Aglianico, ai vini passiti. Apprezzata anche la mostra fotografica “Vignaioli all’opera” di Mauro Fermariello e la mostra d’arte “Tutti i colori del vino” con i “vinarelli” di Maurizia Gentili. Nove i partecipanti piacentini: Ca’ Rossa, Casa Benna, Castello di Agazzano, Marco Cordani, Denavolo, La Stoppa, Lusenti, Claudio Terzoni e Torre Fornello.

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