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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Bersani, Pd: «Siamo finalmente all’imbrunire del berlusconismo»

Pierluigi Bersani, bettolese candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha parlato a 360 gradi alla festa dei Democratici a bastione Borghetto. Sciabola e punta di fioretto per tutti, dal proprio partito all'opposizione: «A Berlusconi invidio il fiuto, ma è alla fine. E' tempo di cambiamento, ma non dobbiamo fare gli errori di sempre»

bersani_3Torna nella sua Piacenza, nella sua festa, e Pierluigi Bersani non le manda a dire. Due ore di dialogo, punzecchiato e spronato dal «cazzeggio» di Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, conduttori di "Un giorno da pecora" su Radiodue. L'ex ministro dell'Industria è planato questa sera a 360° sul suo passato-presente-futuro politico: Berlusconi, Franceschini, le sorti del Pd, l'opposizione, la sinistra italiana. Prendendosi, con buona frequenza, gli scroscianti applausi di una platea gremita in ogni ordine di posto.

TORNARE A ESSERE POPOLARI - Parte subito a tratteggiare il partito che, con buona probabilità, guiderà da ottobre. Il nocciolo è l'identità: «Siamo troppo litigiosi, discutiamo troppo. A destra i leader possono fare quello che vogliono, che tanto la gente pensa che avranno le loro ragioni. Dobbiamo tornare a essere popolari, far dire alle persone: "Il Pd si occupa dei problemi". Non posso essere un segretario di un partito senza pronunciare la parola sinistra, che riguarda la libertà di tutti».  

STARE DALLA PARTE DI PIU' DEBOLI - Il Pd, quindi, «dev'essere capace di costruire un'alternativa». Questo significa mettersi dalla parte «dei più deboli», perchè «se ti metti dalla parte dei più deboli, dei subordinati, di chi lavora, di chi produce, puoi stare dalla parte di tutti, far crescere tutti, perchè bene si sta se si sta bene tutti». Insomma, l'obiettivo è quello «di andare nelle piazze, nelle fabbriche, dove stiamo scomparendo, lasciando il campo libero alla Lega».  

FAIR-PLAY CON GLI ALTRI CANDIDATI - Con gli altri candidati alla segreteria nazionale, Bersani usa fair-play. Non commenta i sondaggi - qualcuno lo vede vincente con agio, altri lo vedono soccombere a Franceschini - e usa parole d'elogio per gli altri due autori delle mozioni in lizza. «Franceschini lo conosco da più tempo e lo stimo - dice -. Ha una grande esperienza politica. Anche Marino è un'ottima persona. Qualsiasi sia il risultato continueremo in ogni modo a lavorare "per la ditta", perchè sono le persone la forza di questo partito, con le loro competenze».  

BERLUSCONI E' ALL'IMBRUNIRE - Le frecciate più acuminate, com'è ovvio, sono contro chi sta al Governo. Di Berlusconi Bersani ammira solo «il fiuto». Ma «è all'imbrunire». «Gli italiani gli hanno lasciato fare quello che ha voluto. Ma cos'ha fatto? C’è stata più crescita economica? Ha migliorato qualcosa? Lui, nel cercare di usare il Governo per fare il consenso, ogni volta s’inventa la sicurezza, poi i sondaggi, e va avanti così». Ce n'è anche per la Lega: «Dai loro amministratori, a parte le ronde, che cosa è stato inventato? Hanno messo sempre peggio i Comuni». 


La platea gremita che ha ascoltato Bersani. Sopra, il candidato tra Fioretti e Lauro
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