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Politica

«A 18 anni pensai di entrare in convento»

Al settimanale “Sette” la confidenza del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli

«In questa intervista a 7Corriere sono Paola. La mia vita tra due dimensioni: il politico e il privato. È complicato decidere i limiti di uno e dell’altro. Il titolo vi spaventerà, ma è tutto vero...». Così la piacentina Paola De Micheli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, commenta l’intervista da lei stessa rilasciata al settimanale “Sette” del Corriere della Sera. Un’intervista - di Vittorio Zincone - in cui non si parla di cantieri, opere e autostrade. Ma più degli aspetti personali della 46enne, madre di un bambino di tre anni, impegnata in uno dei dicasteri più delicati del secondo Governo Conte. Al settimanale, De Micheli, dopo aver raccontato i suoi trascorsi nell’agroalimentare piacentino, ha raccontato della sua infanzia e giovinezza, a Pontenure, sottolineando le radici cattoliche, ereditate dalla famiglia. Fin qui, nulla di nuovo. De Micheli ha fatto in tempo ad avvicinarsi alla politica da giovanissima quando ancora c’era la Democrazia Cristiana. Poi, però, aggiunge un aspetto inedito, fino ad oggi rimasto nascosto. «Ho tre zii preti e due suore - è la risposta di De Micheli a una domanda -. A diciotto anni anch’io ho pensato di entrare in convento. Il parroco mi dissuase. Disse che se proprio volevo avrei dovuto fare la badessa». Poi, ha preso altre strade, che l'hanno portata a diventare consigliere comunale a Pontenure, assessore a Piacenza, deputata del Partito Democratico dal 2008 a oggi, sottosegretario di Governo e vicesegretario di partito. Fino alla recente nomina a ministro, dal settembre 2019. 

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