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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Accesso agli alloggi popolari, sarà la Guardia di Finanza a verificare il non possesso di altre abitazioni

La vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini: “Presto la firma dell’accordo. Uno strumento per segnalare situazioni dubbie e chiedere controlli a campione”

Un protocollo d’intesa Regione-Guardia di Finanzia per verificare l’eventuale possesso di abitazioni, in Italia e all’estero, dei cittadini assegnatari di case popolari. L’accordo, che coinvolgerà anche Anci e Acer, sarà definito già nei prossimi giorni in Giunta e permetterà di segnalare situazioni dubbie e di chiedere controlli a campione. Ad annunciarlo, oggi in Assemblea legislativa, la vicepresidente Elisabetta Gualmini, intervenuta nell’ambito del dibattito sul nuovo requisito, introdotto dalla Giunta, per accedere agli alloggi Erp: non possedere alcun immobile, né in Italia né all’estero. “Prevedere- ha affermato Gualmini- che una famiglia non sia già in possesso di una casa, ovunque ubicata, è per la Regione un requisito imprescindibile di accesso agli alloggi di proprietà pubblica, oltre al reddito e alla composizione del nucleo familiare. La modifica dell’ambito di riferimento territoriale, estesa anche a Paesi diversi dall’Italia- ha spiegato la vicepresidente-  risponde infatti pienamente ad una logica di correttezza ed imparzialità, che permette di avere regole omogenee tra i potenziali assegnatari e di favorire chi non ha nulla rispetto a chi, comunque, ha già un alloggio”. Rispetto al tema dei controlli sui requisiti di accesso, in capo ai Comuni, Gualmini ha quindi annunciato l’imminente definizione del protocollo con la Guardia di finanza.  “Siamo perfettamente consapevoli che occorra rafforzare e potenziare le modalità e gli strumenti di controllo su redditi e patrimoni degli assegnatari, a prescindere dalla loro nazionalità, ma con modalità che siano percorribili, attuabili ed efficaci. È in tale ottica- ha concluso- che nei prossimi giorni la Regione siglerà un Protocollo d’intesa con Guardia di Finanza, Acer ed Anci, che consentirà di avvalersi di specifiche competenze per segnalare situazioni dubbie ed effettuare verifiche a campione”.

Cosa prevede il Protocollo

Obiettivo del Protocollo che sarà siglato a breve tra Regione Emilia-Romagna, Guardia di Finanza, Anci e Acer(le aziende che gestiscono il patrimonio residenziale popolare in regione) è quello di rafforzare e potenziare le modalità e gli strumenti di controllo su redditi e patrimoni di coloro che hanno ottenuto in affitto un alloggio di Edilizia residenziale pubblica. L’accordo prevede una serie di controlli mirati e a campione sul reddito e patrimonio dei nuclei famigliari assegnatari con l’obbiettivo di assicurare l’assegnazione degli alloggi Erp a chi ne ha effettivamente diritto. In particolare, sarà proprio l’Acer a fornire ai Comandi provinciali della Guardia di Finanza i nominativi degli assegnatari su cui ritiene opportuno effettuare approfondimenti e controlli in quanto viene riscontrata una contraddizione tra i redditi e i patrimoni dichiarati attraverso l’Isee e la dichiarazione dei redditi e il tenore di vita - o spostamenti di patrimoni mobiliari - che potrebbero far sorgere dubbi sulle effettive condizioni economiche della famiglia.

Welfare. Alloggi Erp: 2 milioni di euro per abbattere le barriere e novità sulla casa indivisa

Aumento dell'accessibilità negli alloggi pubblici e cessione della proprietà indivisa: l'Aula dà il proprio via libera alle due delibere di Giunta approdate oggi in Assemblea dopo aver ottenuto parere favorevole la scorsa settimana in commissione Ambiente. A favore dei due provvedimenti hanno votato il Partito democratico, il Movimento 5 stelleSinistra italiana Silvia Prodi (Misto). Astenuti invece la Lega nordForza ItaliaFratelli d'Italia Michele Facci (Misto). Per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere, la Regione stanzierà 2 milioni di euro (fondi nazionali dedicati solo a proprietà pubbliche), che serviranno, per l’80 per cento, ad aumentare l’accessibilità verticale, cioè l'installazione nei condomini di ascensori, l’altro 20 per cento invece è destinato a interventi differenti come l’allargamento delle porte o le rampe d’accesso. "Un provvedimento- ha illustrato Lia Montalti del Pd- che garantirà agli assegnatari più fragili, una volta portati a termine i lavori, maggiore autonomia e libertà di movimento. I fondi saranno ripartiti su base provinciale e si aggiungono a quelli, sempre sul tema dell'accessibilità, dedicati a Comuni e Unioni di Comuni". È stato invece Marco Pettazzoni (Ln) a sottolineare come, vista l'importanza della tematica, "le risorse stanziate siano scarse se rapportate alla quantità di interventi. Da questa maggioranza- ha rimarcato- ci saremmo aspettati l'ottenimento di un contributo statale diverse da quello che è invece arrivato". Accolto l'ordine del giorno presentato da Silvia Prodi (firmato anche da Si e Pd) con il quale l'Aula impegna la Giunta ad "affiancare i Comuni- ha spiegato l'esponente di Mdp- per rafforzare azioni che aumentino la disponibilità del parco alloggi attuale, attraverso il recupero di efficienza, di manutenzione e riducendo i tempi di indisponibilità delle abitazioni. A questo si affianca l'invito a promuovere un'integrazione del piano casa regionale per aumentare il numero di alloggi disponibili attraverso processi di riqualificazione e rigenerazione urbana". Approvato il secondo emendamento, di due presentati, a firma Fdi: "Anche se i fondi sono miseri- ha esordito Giancarlo Tagliaferri- diamo il benvenuto a questo provvedimento. L'emendamento approvato inserisce il criterio di priorità, in caso di parità di punteggio assegnato, al progetto che prevede miglioramenti all'accessibilità del maggior numero di alloggi". Il secondo provvedimento votato riguarda invece la proprietà indivisa. L'Aula, approvando l'atto, ha dato il proprio assenso a istituire il calcolo forfettario e semplificato del contributo da restituire alla Regione nel caso in cui l’immobile in attesa di vendita non avesse tutti i documenti per stabilire l'ammontare della restituzione. La percentuale è stata fissata al 26 per cento del mutuo a tasso agevolato utilizzato per costruire la proprietà indivisa. 

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