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Alluvione, 20 milioni di euro già pronti per gli interventi

Si è riunito questa mattina il comitato di sindaci con il presidente della Regione. Bonaccini: «Promesse mantenute». Rolleri: «Situazione complicata in Valdaveto». Calza: «Necessario coordinare tutti gli aiuti provenienti dalla beneficenza»

«Tornerò e torneremo perché è nostro dovere come Regione venire a verificare se le cose si stanno realizzando». Era presente anche quest’oggi in città il presidente della Regione Stefano Bonaccini, per fare il punto della situazione sugli interventi post-alluvione. «Contano poco le parole – ha detto Bonaccini alla stampa - se non si fanno i fatti. La cosa positiva di oggi è che ciò che avevo promesso qualche settimana fa – un milione di euro come fondo di garanzia per le imprese colpite dall’alluvione – è stato messo nel bilancio della Regione questa settimana. Coloro che vogliono avere accesso a questi fondi da novembre potranno farlo. Il Governo nella Legge di Stabilità ha inserito un miliardo e mezzo – è la prima volta che c’è un fondo così consistente - per tutte le emergenze nazionali, tra cui quella di Piacenza e Parma di settembre. Abbiamo deciso che entro la fine di novembre vogliamo fare la ricognizione puntuale con i Comuni dei danni ai privati, territorio per territorio. In 11 giorni siamo riusciti a fare la ricognizione per le opere pubbliche e questo ci ha consentito di accedere ai fondi del Governo in tempi rapidi. Oggi abbiamo fatto il punto anche sulle risorse da investire: ho annunciato ai sindaci e al Presidente della Provincia Rolleri che, oltre ai 5 milioni di euro impiegati immediatamente, se ne sono aggiunti quasi altri due. I 10 milioni del governo sono pronti: si sta facendo il censimento delle priorità. A questi 10 milioni statali vogliamo aggiungerne altri 2 noi come Regione, più gli investimenti che stanno pensando di fare Aipo e Iren. Con queste cifre supereremo i venti milioni di euro».

Ricapitolando sui soldi già pronti – per coprire le spese per l’emergenza e per gli interventi di somma urgenza -, il Governo ha stanziato 10 milioni di euro. La Regione in un primo momento ha messo sul piatto 5 milioni di euro. A questi se ne sono aggiunti 1,8. Ora l’annuncio che dal gennaio 2016 – con il nuovo bilancio – ne arriveranno altri 2. Il totale, tra Stato e Regione, è di 19 milioni di euro. Ma Bonaccini e l’assessore alla protezione civile Paola Gazzolo sostengono che arriveranno investimenti da parte di Aipo e Iren, portando la somma sopra i 20 milioni di euro. 

«Con l’ordinanza 292 – ha informato Paola Gazzolo – firmata da Fabrizio Curcio della Protezione Civile, siamo entrati in possesso dei 10 milioni del Governo che ci serviranno per programmare il nostro piano di intervento, affidato al commissario Maurizio Mainenti. I 10 milioni dello Stato finiranno per compensare gli interventi urgenti di Comune e Provincia, per ripristinare le difese spondali e la pulizia dei fiumi, ovvero la rimozione del materiale e del legname portato dall’alluvione.

Ben cinque milioni sono già stati utilizzati in 63 interventi: di questi 23 sono diretti a interventi di Comuni e province e 22 sono in capo al Servizio Tecnico di Bacino. Di questi del Servizio di Bacino 20 sono attualmente in corso e due in programma. «Partiranno due interventi importanti a Farini – prosegue Gazzolo - per il ripristino delle difese: con questi 63 cantieri più i 3 già effettuati in città da Aipo a Roncaglia, arriviamo a quota 6 milioni di euro». Il prossimo mese è dedicato alla realizzazione di difese spondali e pulizia dei fiumi. «Vorremmo dimezzare i tempi di realizzazione del nostro piano e con questo gioco di squadra ci possiamo riuscire. Lavorando insieme siamo più rapidi, efficaci ed efficienti. La tabella di marcia che ci siamo dati è ampiamente rispettata». Il prossimo Comitato di sindaci si incontrerà a fine novembre con Bonaccini e Gazzolo per entrare nel vivo della fase di ricostruzione.

«In Valdaveto – ha aggiunto il presidente della Provincia Francesco Rolleri – proseguono i lavori ma la situazione è molto complicata, Stiamo cercando di ripristinare una normale viabilità ma ci sono gravi problemi strutturali. Ci vogliono interventi corposi e costosi. Dal prossimo Comitato parleremo di queste opere anche se sono da reperire i fondi. Anche il ponte di Farini va ristrutturato, era già in programma comunque un rinforzo, dopo l’alluvione è diventata una questione urgente. Il ponte di Folli di Ferriere è già finanziato per 350mila euro dalla Regione. Ora si sta pensando a realizzare un guado, che avrà caratteristiche che permetteranno il passaggio anche del traffico pesante».  Alluvione Regione comitato-2

«L’alluvione è capitato in un momento storico – ha detto la sua il vicepresidente Patrizia Calza - difficile della Provincia. Siamo nel pieno di una riforma e non abbiamo molte risorse economiche. Non ci sono le risorse e i tempi per fare nuovo il ponte di Folli in tempi brevi. Ci vogliono tempi lunghi per le autorizzazioni e dobbiamo far passare mezzi pesanti per lo sgombero neve e gli autobus. Non ci sono alternative, bisogna intervenire così, con un guado». Calza ha sottolineato l’importanza di coordinare gli aiuti e la beneficenza. «Dobbiamo coordinare queste donazioni, per fare in modo che non ci siano comuni e bisogni non presi in considerazione. Vorremmo vedere con i comuni la quantità delle donazioni e convogliarle su alcuni interventi prioritari. Come Provincia mettiamo a disposizione i nostri uffici».

Il Servizio Tecnico di Bacino ha evidenziato ancora una volta l’eccezionalità dell’evento atmosferico del 14 settembre. «Non mi esprimo sulle indagini della Magistratura – ha precisato Francesco Capuano -, ma il rapporto dell’Arpa sull’evento ha messo nero su bianco che l’eccezionalità dell’evento in termini di piovosità e violenza. È stato un evento assolutamente fuori dall’ipotizzabile, prima che accadesse. Si parla di un evento del genere ogni 500 anni. Il volume di acqua non era prevedibile». Lo stesso Servizio - per un costo di 1 milione e 200mila euro - a Farini sta compiendo lavori a monte e a valle del ponte: un muro di cemento armato costituirà la nuova difesa spondale del Nure, in grado di sopportare fino a 650 metri cubi d'acqua al secondo, cifra che rappresenta una piena del torrente che capita una volta ogni cento anni.

LA TABELLA DEI LAVORI Elenco criticità-2

Gazzolo, Calza, Rolleri-2

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