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Alluvione, a giugno i privati verranno risarciti: un milione in più per Farini

L’annuncio del sottosegretario De Micheli e dell’assessore regionale Gazzolo: «Il Governo si prende tre mesi per raccogliere le istanze dei privati, ad aprile trasferirà le risorse per il risarcimento che sarà pronto per l’estate. Gazzolo: «Dal Ministero dell’ambiente un milione per la frana dei Sassi Neri di Farini»

Sono più chiari i tempi e le modalità per ottenere i risarcimenti dei danni provocati dall’alluvione del 14 settembre scorso nel Piacentino. A fare il punto della situazione, ancora una volta in Provincia, sono state il sottosegretario all’economia Paola De Micheli, e l’assessore regionale alla protezione civile Paola Gazzolo. La Legge di Stabilità 2016 offre infatti una risposta al tema del risarcimento dei danni subiti da privati cittadini, famiglie e attività economiche, a seguito dei numerosi eventi calamitosi verificatisi sull’intero territorio nazionale a partire dalla seconda metà del 2013.

«Il nuovo procedimento – ha spiegato De Micheli - prevede due momenti. Una prima fase di ricognizione del danno, che viene affidata ai commissari delegati nominati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito di eventi calamitosi. Una seconda fase di risarcimento, tramite concessione di contributi a favore dei danneggiati, siano essi privati o imprese. I Commissari delegati effettuano la ricognizione dei danni utilizzando una modulistica standard. Ciò consente di “scattare” una fotografia attendibile dei danni, suddivisa per edifici privati, strutture, attrezzature e scorte di magazzino delle attività economiche. Il Governo deve poi intervenire attivando un procedimento rigoroso e trasparente che consenta di passare dalla ricognizione alla determinazione esatta e documentata del contributo effettivamente riconoscibile, stabilendo anche le percentuali di ristoro. La nuova Legge di Stabilità ha stanziato un importo molto rilevante (fino a 1,5 miliardi di euro) per intervenire con contributi a favore di privati e imprese danneggiate. Questi contributi arriveranno in tempi rapidi agli interessati, attraverso un meccanismo snello».

Il Governo perciò stabilirà attraverso un decreto attuativo, in modo omogeneo per tutti gli eventi dell’intero territorio nazionale, quali criteri e parametri utilizzare per la definizione del contributo e la tipologia degli interventi ammissibili. Sempre in modo omogeneo a livello nazionale, con ordinanze di protezione civile i commissari delegati che hanno elaborato la ricognizione dei fabbisogni di danno, dovranno fissare l’esatta quantificazione del contributo nel rispetto dei parametri posti; queste ordinanze conterranno anche le modalità di verifica e controllo, la documentazione da presentare, ecc. L’esito di tale procedimento sarà comunicato al Dipartimento della Protezione Civile che proporrà al Governo la ripartizione del plafond disponibile di 1,5 miliardi, in modo da soddisfare, in misura proporzionale, le esigenze di contributo quantificate: la ripartizione avverrà con una successiva deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Seguirà l’ultima ordinanza di protezione civile, nella quale i commissari delegati saranno autorizzati a comunicare ai beneficiari (cittadini e imprese) l’esatto ammontare dei contributi spettanti. Una volta acquisita questa comunicazione, il beneficiario (impresa o privato) potrà recarsi in un istituto bancario dove gli verrà acceso un finanziamento di pari importo, che potrà utilizzare per realizzare gli interventi previsti o per pagarli qualora già eseguiti; il beneficiario del finanziamento, il privato cittadino o l’impresa, matura un credito d’imposta corrispondente al piano di ammortamento del  finanziamento stesso; tale credito d’imposta viene ceduto dal privato all’istituto bancario a ristoro delle rate di mutuo concesse. Dobbiamo passare attraverso questi meccanismi: altrimenti rischieremmo infrazioni da parte dell’Europa, sarebbero aiuti di Stato non permessi. Avremo a breve una conta dei danni precisa: al momento crediamo che nel Piacentino sia di circa 90 milioni di euro. A febbraio-marzo vedremo quante risorse mancheranno all’appello, secondo me non tantissime. Mancherà solo qualche opera pubblica: i privati e le strade saranno a posto. Vedremo come recuperare le risorse mancanti». E i tempi? Il governo si prende questi tre mesi – gennaio, febbraio e marzo – per raccogliere la modulistica – che sarà facile e fruibile per tutti - e spostare le risorse e le voci di bilancio. Da aprile saranno possibili le delibere del Consiglio dei Ministri. Credo che per giugno potremo versare i risarcimenti».

RATEIZZAZIONE DELLE IMPOSTE

«La Legge di Stabilità – ha informato De Micheli - introduce anche una disciplina specifica e automatica per la ripresa dei versamenti dei tributi sospesi o differiti in caso di eventi calamitosi. Sono due i provvedimenti che riguardano direttamente i territori colpiti da alluvioni come, quello del settembre scorso a Piacenza. La prima misura interessa la ripresa degli adempimenti fiscali per le zone alle quali è stata accordata la sospensione delle imposte. La Regione ha avanzato una richiesta in questo senso per le aree alluvionate di Piacenza e Parma al Ministero dell’Economia e una risposta è attesa all’inizio del 2016. Se verrà concessa la sospensione, al termine di questo regime transitorio, sarà possibile riprendere in maniera graduale il versamento dei tributi, con una rateizzazione fino a 18 mesi. La seconda novità normativa riguarda tutti i contribuenti residenti, con sede legale o operativa, nei territori dove è stato dichiarato lo Stato di Emergenza, come avvenuto a Piacenza. I privati e le aziende che hanno certificato di aver subito danni dall’alluvione – a prescindere dalla concessione o meno del periodo di sospensione contributiva – potranno presentare istanza all’Agenzia delle Entrate, o agli altri enti che gestiscono tributi, per ottenere la rateizzazione dei versamenti fiscali. Occorre solo aspettare l'emanazione del Decreto attuativo per le modalità operative».

L'INTESA CON ANAS

Sempre nella Legge di Stabilità è stata approvata una nuova norma, grazie alla quale Anas potrà intervenire anche nelle zone alluvionate sulle strade provinciali, se collocate dentro al perimetro degli Stati di Emergenza.  «Ci servirà soprattutto – ha commentato il sottosegretario – per la strada Valnure e la Valdaveto, mentre il progetto sulla Valtrebbia con Anas è una cosa a parte al discorso della ricostruzione per l’alluvione».

L'INTERVENTO DI PAOLA GAZZOLO: "UN MILIONE DI EURO PER FARINI"

Con soddisfazione l’assessore Paola Gazzolo ha annunciato la volontà del Ministero dell’Ambiente - tramite i “fondi clima” – di destinare un milione di euro per la frana dei Sassi Neri di Farini. «La frana ha subito un aggravamento, rappresenta una priorità perché rischia di occludere il fiume e creare un effetto diga. Il 4 febbraio organizzeremo a Piacenza un workshop sulla gestione dei rischi delle alluvioni». L’assessore ha ricordato l’impegno fatto fino ad oggi dalla giunta Bonaccini e sottolineato di non aver dimenticato le altre valli piacentine interessate da frane e dissesti idrogeologici. «Se riusciamo ad avere tutte le condizioni a favore – ha aggiunto - per la primavera credo che noi potremmo porci l’obiettivo dell’arrivo dei fondi entro il primo semestre dell’anno. Ci proviamo, non voglio dare scadenze ma ci diamo questo orizzonte temporale». Durante il vertice in Provincia il sindaco di Vernasca Pinuccio Sidoli, coordinatore provinciale di Atersir, ha fatto presente che i comuni del Piacentino si sono trovati – a causa dell’alluvione – a smaltire molte tonnellate in più di rifiuti, per un costo superiore ai 300mila euro. «Non vorremmo certo far aumentare le bollette ai cittadini, speriamo che la Regione risolva questo problema».

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