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Amianto, Lusenti a Pollastri: «Impegno a livello nazionale»

«Tempi certi per rimuovere le parti di edifici contenti amianto» lo ha chiesto Andrea Pollastri con un’interrogazione immediata tratta oggi durante la seduta dell’Assemblea Legislativa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

«Questa interrogazione – ha affermato il consigliere di Forza Italia – ha carattere d’urgenza perchè si riferisce ad una audizione nella Commissione Consiliare di Piacenza in cui i tecnici dell’ASL hanno riferito dell’esistenza, in città, di 22 siti con presenza di amianto da rimuovere, tra cui risultano edifici civici e industriali. Questi fan parte dei 760 (secondo un monitoraggio effettuato da Arpa nel 2005) presenti in tutto il territorio emiliano-romagnolo, su chiese, asili, scuole, centri sportivi, case di cura, ecc., la cui bonifica non ha, però, tempi certi, non esistendo un’apposita legge regionale».

Il Consigliere, sottolineando la pericolosità delle patologie causate dall’amianto, che emergono spesso senza particolari sintomi dopo diversi anni dal contatto con la sostanza, ha chiesto alla Giunta se intendesse colmare la lacuna esistente con una legge specifica che fissi tempi certi per la rimozione.

In Aula ha risposto l’Assessore alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti che ha spiegato come «La legge nazionale, la 207 del 1992, obblighi la rimozione dell’amianto ammalorato, senza fissare dei tempi. La legislazione regionale integra quella statale stabilendo che ogni 3 anni si debba fare una valutazione sullo stato di conservazione dal quale discende l’obbligo di messa in sicurezza oppure la rimozione, in caso di avanzato degrado. L’operazione deve essere fatta entro 18 mesi, 6 per scuole o luoghi di cura».

«La Regione – ha proseguito - non ha regolamentato la materia con una legge, bensì con delle linee guida che integrano la legislazione nazionale, nel cui quadro si inseriscono, fornendo specifiche indicazioni tecniche sulla valutazione del rischio, la già citata tempistica dei controlli, l’erogazione di contributi, le modalità di bonifica e smaltimento. Per questo si ritiene che una legge regionale sia inutile». 

«Tuttavia – ha concluso l’assessore – la Regione è impegnata, insieme ad altre, per al modifica della legge nazionale in modo da inserirvi una tempistica di riferimento. Inoltre è promotrice del Tavolo Nazionale Amianto che, valutate le coperture, diventerà presto attivo come strumento per coordinare tutte le politiche regionali e nazionali sulla gestione dell’amianto. Infine entro giugno verrà pubblicato il nuovo monitor sui siti dell’Emilia-Romagna».

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