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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Ausl, Polledri: «Quali sono i criteri della nomina del nuovo direttore generale?»

Il consigliere comunale della Lega Nord Massimo Polledri insieme a Roberto Daturi (responsabile sanità provinciale) e Corrado Pozzi (responsabile enti locali provinciale) commentano le indiscrezioni sul nuovo direttore generale

«La Giunta regionale – scrivono in una nota Massimo Polledri, Roberto Daturi e Corrado Pozzi della Lega Nord - si appresta a nominare il Direttore Generale dell’ASL Piacentina. Riaperto il Bando di selezione si sono aggiunti nuovi nominativi, più o meno conosciuti e a conoscenza della realtà Piacentina. Tra questi si è scelto l’ing. Baldino a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro. La nomina avviene in un momento oggettivamente difficile, pieno di incognite, sfide e pericoli. La nomina di un Direttore generale è di per se condizionata da competenze tecniche e da criteri di fiducia politica. Non si affida infatti la prima Azienda piacentina con 3.676 dipendenti, un bilancio complessivo di 600 milioni annui, se non c’è una fiducia politica.

Ma chi ha fatto la scelta e perché? Quale il mandato ?  Non si discute la scelta della persona o le competenze né che ci possano essere state spinte particolari contrapposte. Queste non rilevano. Il Pd ha vinto le elezioni regionali ed ha scelto. Ha scelto di fatto in solitudine, era sua facoltà, non obbligatoria ma lo ha fatto non coinvolgendo le altre forze politiche o settori della società civile. Qualche settore che sappiamo essersi mobilitato per favorire un nome alternativo. Quello che invece riteniamo dover essere pubblico perché interessa migliaia di Piacentini è quale ruolo abbiano svolto i principali attori locali : il Sindaco del Capoluogo, il Presidente della Conferenza territoriale ed il Presidente della Provincia.

Se nelle stanze del Pd può valere il principio del “santoo dei Santi in Paradiso”, ossia un semplice rapporto tra le forze che esprimono consenso e gradimento, le Istituzioni hanno l’obbligo di altre motivazioni. Ammesso che abbiano svolto un ruolo di indicazione di un gradimento e abbiano partecipato e condiviso appunto il nome ed il mandato…..

Già in passato la Regione aveva deciso il Direttore generale senza ascoltare la politica locale : ricordiamo i tempi in cui Squeri chiedeva, senza successo, un Direttore Generale condiviso. Ora: se il Direttore è stato imposto agli Enti Piacentini questo ci fa immaginare un futuro di tagli e di sacrifici, ad iniziare dalla Area vasta avversata da Medici e Consiglio Comunale.

Se invece, come ci auguriamo, la scelta è stata condivisa è giusto e legittimo sapere quale il mandato concordato. La politica locale si era espressa attraverso un Consiglio ComunaleAperto ed un ordine del giorno condiviso tra maggioranza ed opposizione. Stesse conclusioni sono state ribadite dai Sindacati dei medici di Medicina Generale. Ma il Sindaco ha già fatto una parziale marcia indietro parlando di “ineluttabilità della Area Vasta”

Il silenzio dopo il consiglio è stato assordante. Solo il botto del sequestro del cantiere di Fiorenzuola lo ha rotto. Ora la nomina.  Abbiamo diritto di sapere se la politica sanitaria vuole uscire dalla stretta segreteria regionale del Pd e rendere pubbliche motivazioni e scelte future. Da parte nostra sappiamo che sulla sanità non si scherza né si specula e siamo pronti ad atteggiamento responsabile e propositivo. Aspettiamo una risposta dal Sindaco, dal Presidente della Provincia, dal Presidente Compiani e dal Segretario del Pd, il Consigliere Regionale Molinari. E se la aspettano anche operatori e cittadini».

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