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Autovelox, i Liberali: «Inaccettabile che i proventi siano considerati entrate ordinarie»

L’associazione informa di un servizio di consulenza sugli “abusi da autovelox”

L’Associazione dei Liberali piacentini interviene sul dibattuto problema degli autovelox, considerati da alcuni amministratori indispensabili per le finanze pubbliche e da molti automobilisti, invece, come dei “rubasoldi”. «E’ inaccettabile - dice il comunicato dei Liberali - che i proventi degli autovelox siano in pratica considerati delle entrate ordinarie (tanto da utilizzarli per l’auto dei vigili), la cui qualifica essenziale è quella di essere ripetitive, ricorrenti e destinate a spese ordinarie. La legge, invece, disciplina con particolare rigore la destinazione (a spese non ordinarie) dei proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità attraverso l’utilizzazione di appositi dispositivi e il malvezzo di installare apparecchi che servono solo a fare cassa si combatte solo pretendendo che sia rispettata la legge sulla destinazione anzidetta”».

L’Associazione dei Liberali informa di aver provveduto ad attrezzare un apposito Servizio di consulenza abusi autovelox, accessibile in questo momento attraverso la mail liberalipiacentini@gmail.com (da settembre, sarà accessibile in modo continuativo anche presso la sede dell’Associazione in via Cittadella 39, con orari fissi che saranno comunicati). Per intanto, l’Associazione - per quanto riguarda l’autovelox “più chiacchierato”, piazzato sul rettilineo (“ovviamente”, dicono i Liberali) di Gragnanino - invita ad avvalersi della procedura di accesso agli atti di cui all’accesso civico generalizzato regolamentato dall’art. 5, dlgs. 33/2013 come integrato e modificato dal dlgs. 97/2016, declinando le proprie generalità e la propria residenza e chiedendo la seguente informazione: “destinazione dei proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento di violazione dei limiti massimi di velocità attraverso l’utilizzazione dell’apposito dispositivo collocato nel rettilineo di Gragnanino”.

Nella richiesta si deve dichiarare di essere a conoscenza delle sanzioni amministrative e penali previste in caso di dichiarazioni mendaci. La richiesta va inviata alla dott.ssa Elena Mezzadri, nella sua qualità di Responsabile della trasparenza (indirizzo: p.zza Roma 16 - 29020 Gossolengo; email: elena.mezzadri@comune.gossolengo.pc.it; casella di posta certificata: unicomvtvl@postecert.it) allegando fotocopia del documento d’identità. Contro la mancata risposta entro 30 giorni, o comunque in caso di ritardo, è possibile ricorrere alla stessa dottoressa Elena Mezzadri. Il servizio anti-abusi autovelox dell’Associazione è a disposizione per esaminare la documentazione rilasciata ai fini di controllare che la destinazione dei fondi introitati per gli eccessi di velocità accertati dall’autovelox siano destinati esclusivamente agli scopi previsti dalla legge.

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