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Baio: «Vogliamo il voto telematico alle elezioni consortili del 2020»

Consorzio di Bonifica, il vicesindaco risponde a una risoluzione che ha raccolto l’unanimità in Consiglio: «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, la questione è politica. E' dal 2010 che si deve concretizzare l’introduzione del voto telematico». Trespidi: «Ci sono rendite di posizione che non si vogliono abbandonare»

Alle prossime Elezioni per rinnovare i vertici del Consorzio di Bonifica, nel 2020, è tempo di esprimere le proprie preferenze attraverso la procedura del voto telematico. È arrivato un “sì” unanime, che ha messo d’accordo centrodestra e opposizioni (perfino il Pd, che guida la Regione, ha votato a favore della risoluzione), dalla seduta di Consiglio comunale del 7 ottobre. A portare la questione del voto telematico a Palazzo Mercanti sono stati i consiglieri Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle), Antonio Levoni (Liberali Piacentini), Michele Giardino (Gruppo Misto) e il capogruppo di Fratelli Andrea Pugni-7d’Italia Giancarlo Migli.

La questione non è di certo nuova: alle elezioni consortili vota una percentuale bassissima degli aventi diritto. Una elezione – organizzata in pochi seggi sparsi sul territorio Piacentino - che coinvolge pochi elettori. Su questo il nostro territorio non fa eccezione in regione. Il voto telematico potrebbe quantomeno aiutare ad allargare la platea. «Nello statuto dei consorzi di bonifica – ha ricordato il grillino Pugni – si parla già di questa possibilità di voto, ma non si è fatto niente fino ad oggi, perché l’ente di Piacenza non ha approvato ancora la questione. La società Lepida può permettere il voto telematico, che serve per garantire più trasparenza: i meccanismi vetusti e antichi stridono con la modernità».

D’accordo con la proposta anche la vicesindaco Elena Baio. «Gli statuti del Consorzio – ha rimarcato Baio in aula - disciplinano le modalità del voto telematico. Quello di Piacenza prevede di adottare, entro due anni dalla sua costituzione – che in questo caso è il 2010 - le modalità per votare. Ad oggi, dopo quasi dieci anni, il Consorzio di Piacenza non ha adottato assolutamente il regolamento». Baio ha dichiarato di essersi già mossa per far presente la cosa al Consorzio. «Nel dicembre del 2018 – ha ricostruito tutto l’iter - chiesi al Consorzio di inserire negli ordini del giorno del Cd’A questo punto, citando l’esempio di Lepida, che è in grado di fornire questo servizio di voto telematico. Ho anche scritto all’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli, che mi ha confermato la volontà della Regione di consorzio di bonifica sede-3disciplinare il voto in questo senso. Tutti i consorzi regionali stanno facendo i necessari approfondimenti per avere questo servizio disponibile alle elezioni consortili del 2020». Ma qualcuno non deve aver digerito bene la novità. «Il 26 luglio – ha informato il vicesindaco di Piacenza - il Cda della Bonifica, dopo un po’ di battaglia tra i consiglieri (diversi si sono opposti), ha approvato la cosa. Ho evidenziato che ciascun consorzio può comunque disciplinarla senza aspettare la Regione, così come non si è obbligati ad appoggiarsi obbligatoriamente alla piattaforma di Lepida. Una società spagnola che opera in Italia mi ha chiarito che il voto telematico è velocissimo e poco costoso da organizzare». Baio arriva al dunque. «Mi pare chiaro: è soltanto un discorso politico. Oggi sto mettendo in contatto i tecnici di questa società spagnola con il Consorzio di Bonifica. Penso di avere fatto quello che potevo fare, ma “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, perciò chiedo all’aula di votare a favore per ribadire il concetto anche alla Regione».

In aula tutti d’accordo sulla proposta dei quattro consiglieri, appoggiata dallo stesso vicesindaco. «Si riesce ad eleggere il presidente degli Stati Uniti – ha fatto notare Massimo Trespidi (Liberi) - con il voto telematico, ma dopo dieci anni non si riesce a votare per il Consorzio di Bonifica di Piacenza. È un fatto di trasparenza. Se fossi in un Cda che in dieci anni non riesce ad adottare il voto telematico, sarei preoccupato… Sappiamo che ci sono le “truppe cammellate” quando si va a votare per questo ente, il più inutile che esista insieme alla prefettura. Sono enti in mano alle élite, lontani dalle esigenze di chi dovrebbero rappresentare, incapaci di risolvere i problemi di coloro che pagano la tassa ad hoc. La resistenza che vi è stata in questi dieci anni dimostra che c’era una rendita di posizione che non si voleva abbandonare». «La tassa di bonifica – ha rincarato la dose anche Antonio Levoni dei Liberali - sono soldi prelevati ingiustamente dalle nostre tasche. Il voto telematico rende trasparente la gestione del nostro ente di bonifica. Così potremmo incidere e contare di più, e far diminuire le vessazioni che ci causa. Ci sono dei rappresentanti in quel Cda che vogliono difendere lo “status quo”». 

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