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Bergonzi (Pd): «Iniquo il canone Rai dove non si prende il segnale»

Un’interrogazione in Commissione parlamentare del piacentino Marco Bergonzi (con altri deputati) segnala la difficoltà di ricezione del segnale TV Rai in parecchie zone montane, che «rende sostanzialmente iniquo il pagamento del canone ove manchi un servizio pienamente fruibile»

Marco Bergonzi, deputato piacentino del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro dello sviluppo economico - con risposta in commissione – sulle difficoltà di ricezione del segnale Rai in montagna che «rende sostanzialmente iniquo il pagamento del canone ove manchi un servizio pienamente fruibile».

«Premesso che – si legge nell’interrogazione - Rai Way è la società italiana proprietaria delle infrastrutture e degli impianti per la trasmissione e la diffusione televisiva e radiofonica della Rai. È presente capillarmente su tutto il territorio nazionale disponendo di una sede centrale a Roma, 23 sedi territoriali e oltre 2.300 siti dislocati sul territorio italiano. La legge di stabilità 2016 ha stabilito che la “imposta sul possesso della tv”, comunemente chiamata “canone Rai”, di euro 100, venga inserita sulla bolletta elettrica con rata unica, esclusivamente con riferimento all’abitazione principale

Uncem, a livello nazionale e attraverso le sue delegazioni regionali, ha svolto negli ultimi anni numerose azioni a difesa degli utenti residenti nelle Terre Alte, al fine di assicurare loro parità di trattamenti e di servizi rispetto a chi risiede nelle aree urbane. Numerosi Sindaci e amministratori di comuni italiani hanno segnalato, dopo l’introduzione del digitale terrestre, le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti nelle zone montane, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili delle aree interne.

La doverosa iniziativa di contrasto all’evasione dell’imposta  non può, allo stesso tempo, prescindere dall’impegno ad assicurare un adeguato servizio agli utenti consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico.

Nelle aree montane italiane, alpine e appenniniche, resta elevato il digital divide che ha la sua prima fonte nelle difficoltà di ricezione del segnale tv e radio. Se il Ministro interrogato non intenda avviare un completo e sollecito monitoraggio su tutto il territorio italiano con riferimento alla ricezione del segnale televisivo coinvolgendo le Regioni e le associazioni degli Enti locali Anci e Uncem, al fine di impegnare Rai Way nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv in particolare nelle aree montane e più interne del Paese».

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