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Berlusconi compie 80 anni, gli azzurri piacentini: «È ancora indispensabile»

Gli esponenti locali di Forza Italia lo omaggiano e faticano ad individuare un erede politico. Girometta: «Non c'è Parisi che tenga, nessuno è uguale a lui come leader»

Inutile girarci intorno: nel bene e nel male – a seconda dalle inclinazioni politiche personali di ognuno di noi – Silvio Berlusconi è stato la figura principale degli ultimi vent’anni del nostro Paese. Per tre volte premier (1994, 2001 e 2008), figura carismatica che ha inventato il centrodestra italiano unendo movimenti secessionisti come la prima Lega Nord e la destra sociale dell’Alleanza Nazionale delle origini, Berlusconi – che compie proprio oggi 80 anni – è stato il baricentro della politica nazionale. Coinvolto in numerosi procedimenti penali – che hanno avuto enormi ripercussioni sulla sua carriera politica – che hanno diviso il Paese a metà, l’ex Cavaliere arriva a un importante traguardo di vita, senza aver mai chiarito ancora il suo futuro politico. Gli esponenti locali di Forza Italia, il partito da lui fondato nel 1994 al momento della “discesa in campo”, non vogliono sentire parlare di "ex". Vedono in lui ancora un leader ben presente sulla scena politica, in grado di spostare voti e dare la linea – magari da “regista” e non da primissimo attore – al centrodestra italiano. Uno con cui fare ancora i conti.

«È innegabile – spiega ad esempio il coordinatore provinciale di Forza Italia Jonathan Papamarenghi - che sia stato un grande imprenditore che ha saputo trasferire il suo modo di fare anche nella vita pubblica del Paese. Purtroppo l’Italia e il sistema istituzionale che abbiamo non gli hanno permesso di dare continuità alle sue idee. Comunque Berlusconi ha cambiato il modo di fare politica, c’è stato un prima e un dopo – lo si vede già dai congressi di partito -, ha coinvolto e fatto uscire la politica dalle stanze segrete del potere. Dal 1994 – prosegue il sindaco di Lugagnano - ha rappresentato una speranza, sconfiggendo lo spettro del comunismo in Italia: oggi è ancora una figura di novità, a ben 22 anni dalla sua discesa in campo. Nessuno sa ancora interpretare la realtà come lui: Renzi e Salvini ci provano ma sono troppo demagogici o populisti». «Il Presidente è ancora imprescindibile per il centrodestra, ma non significa che debba fare ombra ad altri. Con la sua forza e con i suoi voti è indispensabile. Sbaglia chi lo definisce un “ex” della politica: conosce bene il suo ruolo, sta rinnovando Forza Italia e sta provando a dare una mano per l’unità del centrodestra. Lo ritengo un caposaldo». Chi è in grado di raccogliere la sua eredità politica? «Non c’è un’eredità da raccogliere. Se devo pensare a un sostituto, non c’è: il lavoro di Parisi è un’aggiunta al centrodestra, un tassello nel mosaico che vede ancora in Berlusconi il regista».

Dello stesso avviso anche Maria Lucia Girometta, consigliere comunale, che insieme alla figlia Gloria Zanardi anima i club piacentini "Forza Silvio". «È stato un grande esempio  – precisa Girometta facendogli tanti auguri - a livello politico. L’ho conosciuto personalmente e incontrato in un paio di occasioni. È eccezionale, gli auguro tutto il bene possibile. A differenza di tante altre persone lui ha fatto politica senza pensare alle poltrone, anzi, ci ha rimesso economicamente». Anche il consigliere non si pone il problema della leadership post-berlusconiana. «Non c’è Parisi che tenga. Non c’è nessuno uguale a lui, anche se ritengo che debba impegnarsi maggiormente per valorizzare i giovani presenti in Forza Italia».

«La Storia – la penso così anche l’ex senatore forzista Antonio Agogliati - gli sta dando ragione per ciò che ha fatto. Berlusconi ha fatto veramente la Storia in tanti aspetti del nostro Paese, a partire dal Milan. È stato uno statista, ha riavvicinato la Russia di Putin al mondo occidentale, e ha fondato un partito dalle ceneri della Prima Repubblica facendo vincere al centrodestra più volte le Elezioni. Purtroppo non gli è riuscita la "rivoluzione liberale", perché è stato tradito da alcuni compagni di viaggio: Fini e Casini su tutti». Ha ancora futuro un leader di 80 anni? «È vero. Ne compie ottanta, ma se qualcuno pensa che sia già finito o peggio ancora morto, si dovrà ricredere. Avrà sicuramente in serbo strategie e novità importanti». Agogliati trova un unico difetto ai vent’anni di leadership di Silvio. «Mi viene da fargli un solo appunto: avrebbe dovuto spendere più tempo per costruire una giovane guida politica, individuando un “delfino”. Spero che i leader di Forza Italia e del centrodestra arrivino, o almeno che Berlusconi tiri fuori qualche sorpresa».

Qualcuno che in Forza Italia prova a pensare a un erede politico in grado di raccogliere il testimone sembra però esserci. «Sono entrato in Forza Italia – aggiunge Filiberto Putzu, l’altro consigliere azzurro in comune a Piacenza - nel febbraio 2005 convinto della proposta per l'Italia di Silvio Berlusconi, teso al rilancio economico e al risanamento del debito pubblico, per il raggiungimento di una società moderna, produttiva, liberale, equa e solidale. Berlusconi è stato "un grande" , ed il "berlusconismo" verrà certamente definito come un significativo periodo della storia politica italiana. La sua attività politica è stata fortemente ostacolata, retroattivamente si comprende meglio come sia stato differente il trattamento che gli é stato riservato rispetto a quanto succede ora ad esempio con Renzi...Il futuro di Forza Italia non credo possa più essere con Berlusconi: gli anni passano per tutti. È necessaria una rinascita con nuove energie e nuove persone. Seguo con interesse il progetto di Parisi, anche se non vedo attualmente una figura di leader che susciti gli entusiasmi del passato».

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