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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Bettola

Bersani: «Dieci anni senza fisco per chi investe in montagna»

“Montagna viva”, le riflessioni del deputato di “Liberi e Uguali”: «La riforma delle Province uno degli errori del centrosinistra di questi anni, la Lega ha risalito le valli per colpa nostra. Togliere le barriere autorizzative per i mestieri». Non ci devono essere barriere culturali: «La città deve aiutare l’Appennino e il suo “polmone verde” anche economicamente»

Servono misure choc per l’Appennino italiano. La pensa così anche Pier Luigi Bersani, deputato di “Liberi e Uguali”, bettolese di nascita e piacentino (inteso come cittadino) d’adozione. Tutti conoscono il suo curriculum politico: Bersani è stato anche, agli albori della La famiglia Bersani a Bettola-2sua attività, consigliere comunale di minoranza a Bettola negli anni ’80 e vice presidente della Comunità montana, oltre che consigliere regionale e presidente della Regione Emilia-Romagna dal 1993 al 1996. Lo abbiamo coinvolto in una serie di riflessioni sul suo rapporto con la natia Bettola, la montagna piacentina e i problemi dell’Appennino.

  • Onorevole, si è perso il conto delle comparsate dei talkshow nazionali nella “sua” Bettola, alla ricerca delle sue origini o di dichiarazioni dei suoi compaesani. Cosa prova quando vede le telecamere arrivare in Valnure?

Siamo tutti piacentini e riservati, non fa mai molto piacere che ti arrivano in casa. Però capisco l’esigenza dell’informazione, che deve spettacolarizzare un po’ il luogo e la famiglia del politico. Io, di certo, non ce li ho mai mandati a fare servizi nella mia Bettola.

  • Proviamo a sfatare un mito: a Bettola, quando si parla di “Bersani”, viene sempre tirato in ballo il ponte sul Nure. La sua sistemazione è durata diversi anni, proprio mentre era presidente della Regione Emilia-Romagna…

Non ero certo il tipo di politico che sui giornali si vantava di quello che stavo facendo per il mio paese. Quando Bettola ha avuto ponte di Bettola provinciale Valnure-2bisogno, che ci fosse da fare la piscina o i palazzi comunali, ho dato una mano. Ma senza fare imbrogli o trucchi. Compresa la questione del ponte. Certo, dispiacque anche a me all’epoca che fosse ultimato prima il ponte di Carmiano (voglio bene anche agli abitanti di Carmiano, sia chiaro) di quello del mio paese, ma finì nei guai anche Antonio Di Pietro con quell’inghippo lì. Perché quando c’è di mezzo l’Anas (all’epoca la provinciale Valnure e i suoi ponti erano sotto la gestione statale, nda) non è facile venirne fuori rapidamente. Va beh, c’è chi mi vuol bene e chi mi vuol male a Bettola. Ragazzi, oh, sono sempre stato in minoranza lì, da quando ero piccolo…Da giovane in tanti andavano da mio padre a dirgli: “Ma sa fal cul ragass lè? L’è mia pusibil”, solo perché ero comunista».

  • Frequentando Bettola non le viene un po’ da riflettere sullo spopolamento del nostro Appennino? È drammatico.

L’area interna dell’Appennino è in guai serissimi, lo spopolamento c’è eccome, ma è evidente l’assenza di manutenzione. La riforma delle Province non ha assolutamente aiutato questi territori.

  • Riforma delle Province che è arrivata proprio dal centrosinistra…

Sì, questa è stata una delle cose sbagliate di questi anni. Non vuoi più chiamarla “Provincia” ma in un altro modo? Ok, ma un Bersani e Delrio-2ente che fa andare gli spartineve sulle strade ci vuole, uno che aggiusti le frane idem. Penso che l’unica cosa, per quelle aree, che si può fare, è una: guardiamo allo stato di spopolamento di queste montagne degli ultimi dieci anni. Decidiamo una soglia che faccia scattare alcune provvidenze. Chiunque investe in montagna per dieci anni non deve pagare una tassa. Tanto adesso il fisco non tira su niente da queste zone. E si tolgono tutte le barriere autorizzative tra i mestieri. E poi altre agevolazioni, come nei contratti sulla sanità. Abbiamo sempre meno medici, qui bisogna dare un “di più” a chi decide di venire a lavorare nelle aree interne. Insomma, ci vogliono “misure choc”, non solo per l’Alta Valnure, ma per tutto l’Appennino italiano. La spina dorsale dell’Italia sta soffrendo.

  • Volendo fare un discorso più politico, sono territori “leghisti” su cui il centrosinistra non tocca palla da molto tempo…

Dissi questo quando emerse, purtroppo, la riforma delle Province. Mi venne da dire, vedendo i tagli bestiali fatti agli enti bersani-bettola-2-2provinciali, che appena la gente si sarebbe accorta che invece che abolire le Province stavamo abolendo gli spartineve, la Lega avrebbe risalito le valli. Ed è andata esattamente in questo modo, è successo proprio così. Mica che la Lega abbia qualche merito per la montagna. Però per protesta la gente o non vota, o vota Lega. Peccato, le Province dovevano essere il luogo per imbastire una fiscalità particolare. Io abito a Piacenza, in città, ma voglio avere un polmone verde vicino a disposizione. Dove poter andare a fare un giro quando ho tempo libero, a respirare, dove andare per funghi…Allora devo contribuire e pagare qualcosa per avere quel polmone lì, a portata di mano. Altrimenti nei piccoli paesi di montagna non hanno neanche un cantoniere. Invece, così, lasciando le cose come sono adesso, si creano addirittura dei “dissidi culturali”, non ci si capisce tra persone che vivono nello stesso territorio. Ad esempio, ora ci sono veramente i lupi in giro in tutto il Piacentino, sono alle porte della città. E a Bettola mi dicono: “Oh, ag se cher i luv”. Gli piacciono i lupi, a quelli che vivono in città (come a dire che non capiscono il danno che provocano, nda). Si creano addirittura delle barriere culturali tra montagna e città.

TUTTE LE STORIE E LE RIFLESSIONI - Montagna viva, l'Appennino piacentino merita un futuro

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