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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Bilancio di metà mandato, l’opposizione: «L’amministrazione tira a campare»

Nel centrodestra (che però pare essere sempre più frammentato e litigioso) commenti divergenti da quelli del sindaco Dosi sui primi due anni e mezzo di Amministrazione. Polledri: «Dosi peggior sindaco degli ultimi vent’anni». Critiche anche a “Piazzetta Piacenza”, considerata un «padiglione vuoto» e un «gazebo»

Mentre il sindaco Paolo Dosi ha appena terminato di presentare il suo bilancio di metà mandato, l’opposizione – a ranghi molto ridotti - prepara una controffensiva. Massimo Polledri (Lega Nord) ha infatti prontamente organizzato una conferenza stampa per replicare all’Amministrazione, a cui hanno partecipato Tommaso Foti e Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) e Maria Lucia Girometta (Forza Italia). Assenti Marco Tassi e Giovanni Botti (Pdl), Marco Colosimo (Piacenza Viva) e Paolo Garetti (Lista Sveglia). I rappresentanti dei tre partiti hanno criticato questi primi due anni e mezzo di giunta Dosi, a partire dalle tariffe Imu in comodato d’uso gratuito. «In una situazione come questa – ha detto Girometta - in cui le famiglie sono alle prese con diverse problematiche, mi sembra poco razionale come manovra. Viale Dante dicono che è bella e utile, invece trovo che sia  inconcepibile fare una pista ciclabile su un marciapiede. Quando c’è una bicicletta, due pedoni non riescono a passare, è indice di poca sicurezza. E noto che in piazza Cittadella ci sono sempre posteggiatori che minacciano le persone».

«Non c’è un progetto – ha tuonato Massimo Polledri - che è andato avanti: Dosi è il peggiore sindaco degli ultimi vent’anni. Abbiamo fatto un passo avanti e tre indietro. In Piazza Cittadella ci abbiamo portato delle tonnellate di terra e non so neanche se è a posto con le pratiche della Soprintendenza. Non c’è un’idea di riforma dell’assistenzialismo, abbiamo un sindaco che si dice cattolico e che ha votato contro l’esposizione del simbolo dei cristiani perseguitati. I vigili sono stati male utilizzati, via Roma non parliamo di cosa è diventata e abbiamo vissuto l’esperienza del Ferrhotel. Qua si tira a campare, intanto il centro storico è diventato un insieme di firme di franchising di basso livello, il centro storico morto tranne qualche venerdì. Sulla sanità il sindaco si defila, sulla Fondazione idem, mentre gli arrivano ordini da qualche studio importante. E aspettiamo di vedere che fine farà il Vittorio Emanuele che era in uno stato di semi-abbandono».

Tommaso Foti ha invece sottolineato come «Dosi stia semplicemente gestendo l’eredità di Reggi. È un’amministrazione sfiduciata in partenza e senza grinta. Expo nelle altre città si vede, da noi no. Un turista che viene a Piacenza, non sa nulla di tutto questo. Ho letto cose imbarazzanti sulla Piazzetta Piacenza, considerata ormai solo un gazebo e con persone che dicono che non c’è nulla». Girometta ha inoltre ricordato come nessun albergo abbia prenotazioni per Expo.

«Dalle foto – ha rimarcato Erika Opizzi - mi sembra che Piazzetta Piacenza sia proprio un padiglione vuoto con qualche proiezione. Ci son stati problemi di progettazione vistigli 800mila euro per uno spazio che non sfrutta la posizione vicina all’Albero della Vita. Non ci sono assaggi della terra che produce. In consiglio comunale abbiamo visto presentare mozioni promosse all’unanimità sulla sanità e sul turismo che non hanno inciso poi molto. L’unico aspetto positivo è che il venerdì e il sabato ci sono giovani in giro, ma questo è grazie all’impegno dei locali, il Comune c’entra molto poco. Trovo questa amministrazione deludente e imbarazzante: le idee non vengono mai concretizzate: non so proprio il 7 in pagella il sindaco dove se lo dia. Uno dovrebbe darsi un buon voto se dà una mano alla città, non se punta a sopravvivere».

L’opposizione sottolinea la mancanza di unità della maggioranza. A onor del vero, in consiglio comunale e in commissione, appaiono più evidenti le fratture all’interno del centrodestra piacentino, che – quasi mai – vota in modo compatto. Numerosi sono i contrasti personali in minoranza, e diverse volte il centrodestra avrebbe avuto i numeri per bloccare qualche provvedimento indigesto della maggioranza e – non si sa perché – ha preferito ammorbidirsi al momento della conta.

«Il centrodestra – ha replicato Polledri - non è nelle condizioni ottimali così come lo è all’interno del Paese. Vorrei che si riuscisse a sistemare alcune situazione per preparare un’alternativa a Dosi». «Se una cosa non piace a sinistra – prova a spiegare Opizzi - si mettono una mano sulle orecchie e votano lo stesso: noi siamo un po’ più liberi di fare ciò che vogliamo, per motivi politici ci sono scelte diverse, è difficile essere coerenti l’uni con gli altri. Su partite importanti ci siamo divisi, qualcuno ha deciso fare diversamente, e ciò ha spinto a contributi più personali. È venuto meno quel discorso di coordinamento con cui eravamo partiti – il centrodestra si era dato l’obiettivo di un avere un portavoce unico, promessa disattesa e mai realizzata -, forse ci siamo sopravvalutati. È l’unico giudizio negativo che faccio alla minoranza, che dovrebbe pensare a costruire un progetto».  «Se vogliamo essere un’alternativa seria – ha concluso Polledri - dobbiamo unirci a livello nazionale in un’unica lista: su questo dobbiamo riflettere».

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