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«Borgo Faxhall è una polveriera, le chiacchere non devono fermare il suo rilancio»

Il direttore del Consorzio dei commercianti di Borgo Faxhall Cesare Bertola: «Chi fa di tutto per dilatare i tempi del rilancio dell'area se la vedrà con la nostra esasperazione. Non ci si può lamentare del degrado e poi fermare la riqualificazione. Il Comune non sta facendo gli interessi del privato»

Ha seguito le ultime due sedute del consiglio comunale tra il pubblico e ora prende la parola per difendere il progetto di riqualificazione di Borgo Faxhall. Il direttore del consorzio commercianti di Borgo Faxhall Cesare Bertola commenta la vicenda, mentre la minoranza sta criticando fortemente le linee guida presentate dall’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti. «Mi sembra – spiega Bertola - tutto sommato che abbiamo una proposta dopo un ventennio. Dopo quindici anni di vita della galleria si vede un’idea, che si avvicina molto al progetto originario con il terminal degli autobus adiacente alla struttura. È un progetto che va a soddisfare quelle che sono in linea di massima le aspettative dei lavoratori e dei commercianti di Borgo Faxhall. È chiaro che è un progetto che può essere perfezionato e dettagliato in maniera migliore. Devo dare atto all’amministrazione di aver trovato una soluzione ad un problema che era una matassa non facile da sbrogliare. Abbiamo verificato gli atti e i documenti ed era complicato uscire dall’impasse in cui si era finiti».

Ma ai commercianti piace il progetto in sé? «Valuteremo – continua Bertola - cosa succederà, noi siamo alla finestra, ascoltiamo e prendiamo atto. Non siamo stati silenti e fermi in questi anni, di fronte alla proposta che ci è stata presentata vedremo quali soluzioni verranno adottate.  Due cose sono però fondamentali: il terminal deve essere posizionato lì dove è nel progetto e si deve fare in fretta. Dopo di che, se non ci sono delle soluzioni in tempi rapidi, chi tende a dilatare i tempi e le decisioni, farà i conti con l’esasperazione di chi vive in questa porzione di città.  Non è il tempo delle chiacchere, quello è finito. Ci vogliono delle decisioni. In consiglio comunale è giusto che ci si confronti, se il confronto è finalizzato a un progetto che deve partire. Se il dibattito è solo politico ed è basato su cavilli, chi lo porta avanti si prenderà le sue responsabilità. Quella zona della città è veramente una polveriera, io ci lavoro e ci vivo. Mi confronto con tutti, cittadini e pendolari e posso dire che non se ne può più».

«Devo dare atto – continua Bertola – a Coemy di aver trovato un accordo con il Comune e non condivido il pensiero di chi dice che il Comune ha fatto solo gli interessi del privato. Parto dal presupposto che c’è tanto “pubblico” in quel quartiere, spero non si pensi veramente che i diritti dei commercianti (stiamo parlando di 300 dipendenti di 70 locali dell’intera area), dei pendolari e dei fruitori della zona non siano interessi da tutelare. Sono da stra-tutelare questi interessi pubblici, facendo partire subito i lavori. Trovo che sia singolare che ci si lamenti del degrado e poi non si contribuisca al rilancio dell’area. Ci sono giochi della politica che in questo caso non devono trovare spazio. La politica è un’arte, non un gioco e deve fare gli interessi dei cittadini».

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