Callori (Fi): «L’aeroporto di San Damiano verrà chiuso per fare un centro profughi»
Il candidato di Forza Italia Fabio Callori mette in guardia su un possibile progetto dell’Unione Europea sull’aeroporto di San Damiano
«La verità – spiega Fabio Callori, candidato di Forza Italia alle prossime elezioni Regionali - sull’aeroporto di San Damiano? A breve sarà chiuso e, con la disponibilità dell’Unione europea a finanziare il progetto, sarà realizzato un centro di accoglienza profughi su cui sta lavorando il Governo Renzi”. Fabio Callori, candidato regionale di Forza Italia, non usa mezzi termini: “Come si suol dire, stanno spennando l’oca senza farla gridare. Nel silenzio assoluto, 40 dipendenti e relative famiglie sono già stati trasferiti. Così, a poco a poco, entro il 2015, l’ aeroporto sarà definitivamente chiuso. E una delle più grandi aziende del territorio piacentino, che conta 800 posti di lavoro e un indotto di questi tempi indispensabile per combattere la crisi economica, lascia il posto ad un centro di accoglienza profughi che comporterà carichi e oneri ulteriori nelle tasche dei cittadini. Se era già abbastanza grave che la Regione non si fosse posta il dubbio di come in nome di una virtuale’spending review’ siano stati investiti 900 mila euro per il solo rifacimento parziale della pista (oltre alla sistemazione del deposito carburanti e dell’impianto di sicurezza per i voli notturni) per poi spendere una cifra ancora più ingente per il trasferimento a Ghedi, oggi il silenzio di chi governa il Paese è inaccettabile. Perché nessuno ha il coraggio di dire la verità? Perché gli amministratori locali non si mobilitano di fronte ad una decisione così rovinosa per il nostro territorio? Come può una Regione restare a guardare e non partecipare a quella che dovrebbe essere una battaglia comune per salvare gli 800 posti di lavoro, tra civili e militari, che operano tra la struttura e le aziende che ne costituiscono l’indotto? Io confermo, oggi più che mai, il mio impegno nel fermare un progetto dannoso e insensato, sia come amministratore che, se sarò eletto, come consigliere in Regione. Sono pronto alla mobilitazione e chiedo ai sindaci limitrofi di scendere in campo perché, in una situazione occupazionale critica come quella attuale, è evidente che qualunque posto di lavoro produttivo vada difeso con tutte le energie possibili da parte degli Enti locali, individuando i veri obiettivi improduttivi meritevoli di essere tagliati».
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