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Cappucciati (Lega): «A Zilocchi chiediamo la trasparenza del suo palazzo di vetro»

La consigliera del Carroccio si rivolge ancora alla Cgil: «Interviene a ogni rinnovo di segreteria, fa politica»

Lorella Cappucciati, consigliere comunale di Piacenza della Lega, si sente chiamata in causa dalle parole del segretario provinciale (uscente) della Cgil Gianluca Zilocchi. «Rispondo alle continue citazioni di Zilocchi – fa sapere Cappucciati, che è tesserata allo stesso sindacato ma ha detto che non ne rinnoverà più la tessera - nei miei confronti specificando che un segretario generale di una sede come Piacenza non deve fare politica ma continuare a difendere i lavoratori all’interno delle fabbriche. E’ questo il suo principale compito e per il quale viene finanziato dai lavoratori iscritti. Il problema, però, è che questi lavoratori iscritti sono gli stessi che a livello contrattuale negli ultimi dieci anni hanno ottenuto ben pochi vantaggi oltre, in alcuni settori, al blocco contrattuale; in questo senso, i sindacati hanno fatto ben poco contro questo blocco voluto dalla politica. Per questo, l’impegno deve continuare a basarsi sul principio di uguaglianza nei confronti dei cittadini che già vivono nel nostro Paese. Il segretario della Camera del Lavoro si vanta di avere mille iscritti in più, curioso in un periodo nel quale la Cgil perde 285 mila iscritti nell’arco di due anni, circa il 5,2% rispetto al 2015; la domanda, quindi sorge spontanea, perché nel palazzo di vetro di Zilocchi non sono specificate le nazionalità degli iscritti della Cgil di Piacenza e soprattutto quante disdette da parte di lavoratori italiani ci sono state. Domande che si è posto nel 2015 anche l’attuale sottosegretario alla Salute Fugatti, il quale fu accusato di razzismo perché etichettata come richiesta illegittima. Questo trend negativo nel sindacato ha varie origini, non ultima l’idea di far nascere uno sportello in nord Africa per fornire tutte le indicazioni sul come immigrare regolarmente nel Belpaese e lavorare nel settore primario. Ecco, quello che penso è che portare a lavorare in Italia emigrati tunisini non è stata sicuramente una forma di rispetto verso i tanti italiani in cerca di lavoro e iscritti magari prima di loro. Una formula di procacciare iscritti che non è del tutto in linea con i principi, che rispetto e condivido, del sindacato. Abbiamo realmente bisogno di questa gente che lavori sul nostro territorio? Ricordo nel 2014 i suoi attacchi al governo Renzi e al Partito Democratico su temi anche condivisibili, e ora nel 2018 a Salvini sull'immigrazione; dichiarazioni ad intermittenza di quattro anni, a ridosso di ogni rinnovo della carica di segretario della Camera del Lavoro: se Zilocchi vuole far politica che si candidi pure ma non usi il sindacato per la sua ricandidatura alla carica di segretario. Il sindacato deve essere vicino alla politica in modo costruttivo, non è utile andare contro. Inoltre, dato che lui parla di trasparenza credo che sia interessante sapere, senza essere accusata di razzismo, quanti di questi mille iscritti in più di cui parla sono stranieri e quanti italiani; e quanti dei stranieri sono occupati e quanti italiani disoccupati».

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