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Caso Cencetti-Ausl, 5 Stelle: “Serve un'indagine interna sul sistema di nomine"

L’assessore Venturi risponde alla interrogazione presentata da Giulia Gibertoni dopo lo scoppio dello scandalo del Policlinico di Modena. “Non si può continuare a negare all’infinito una realtà che ormai è sotto gli occhi di tutti”.

“La Giunta continua a negare l’evidenza dicendosi assolutamente estranea a quel sistema che ha portato alla nomina di Cencetti dopo le dimissioni dal Policlinico di Modena, prima a Piacenza e poi all’Agenzia Sanitaria Regionale, e documentato dalle intercettazioni telefoniche al centro dell’inchiesta della Procura di Modena. Un atteggiamento paradossale visto che, come è evidente, si è trattata di una nomina interna, particolare che da solo giustificherebbe l’avvio di un’indagine amministrativa che però l’assessore Venturi continua a negare”. È questo il commento di Giulia Gibertoni in merito alla risposta che la Giunta ha fornito a una sua interrogazione presentata nelle scorse settimane sullo scandalo del Policlinico e le richieste di rinvio a giudizio che la Procura ha avanzato nei confronti di oltre 50 persone tra cui l’ex dg Stefano Cencetti, dei manager di cooperative e altri dirigenti sanitari. “La Regione continua ad ignora che quel sistema che gli inquirenti hanno messo nero su bianco nelle carte delle inchieste non è solo costituito da soggetti esterni alla Regione – spiega Giulia Gibertoni – Cencetti è stato assunto, dopo aver subito pressioni per dimettersi dal Policlinico di Modena,  dall’ASL di Piacenza e parcheggiato presso l’Agenzia Sanitaria regionale, con un compenso da capogiro (546.480  euro in tre anni), grazie ad una procedura anomala e caratterizzata da irregolarità testimoniate anche dalle intercettazioni telefoniche. Questi particolari avrebbero dovuto portare la Regione a identificare i soggetti che hanno commesso i presunti illeciti e sospenderli immediatamente. E invece l’assessore Venturi, nella risposta che ha fornito alla nostra interrogazione, sembra quasi affermare che la cosa non riguardi Viale Aldo Moro, non rispondendo sui perché non si sia attivata una procedura di controllo e arrivando addirittura a sostenere che per evitare l’accadimento di episodi simili in futuro si farà affidamento ai normali controlli del sistema anticorruzione”. Nella risposta fornita alla consigliera Gibertoni la Giunta elenca anche la mole di lavoro che il dottor Cencetti ha portato avanti nei nove mesi di permanenza all’Agenzia Sanitaria Regionale. “Cencetti per il suo incarico, dal quale si dimise e verso cui la Regione a quanto ci risulta non sollevò nessun tipo di perplessità, effettuò la bellezza di 7 riunioni presso la sede dell’Agenzia senza però a quanto ci risulta l’ausilio di staff. Particolare di certo inusuale per un mega direttore generale pagato mezzo milione di euro – conclude Gibertoni – A questo punto chiediamo alla Giunta almeno di procedere speditamente verso la costituzione di parte civile nell’eventuale processo”.

LA RISPOSTA DELLA GIUNTA AFFIDATA ALL'ASSESSORE SERGIO VENTURI

Risposta interrogazione Gibertoni caso Cencetti-2

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