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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

«Chi chiede le sale comunali deve aderire ai valori della Costituzione»

Dopo la discussa (e cancellata) presentazione del libro di Stefano Delle Chiaie il sindaco Barbieri prende un impegno nei confronti del Pd, che aveva presentato un ordine del giorno: «Modificheremo il regolamento degli spazi e delle aree pubbliche»

Il Consiglio comunale s’impegna, entro il 25 aprile di quest’anno, a correggere con una modifica il regolamento degli spazi e delle aree pubbliche, per impedire la concessione degli immobili comunali a favore di eventi politici che promuovano le idee e gli ideali dei “regimi totalitari”. Il Partito Democratico ha ritirato la sua proposta in sede di discussione degli ordini del giorno al bilancio dopo che è venuto a patti con la maggioranza e il resto dell’opposizione. Il motivo della proposta del Pd è evidente. Nei giorni scorsi il dibattito si è infiammato sulla concessione della Casa delle Associazioni di via Musso – gestita da Auser ma di proprietà del Comune – alla presentazione del libro di Stefano Delle Chiaie, fondatore del movimento estremista di destra Avanguardia Nazionale. La concessione della sala è stata poi revocata: i presenti attesi erano in numero nettamente superiore dello spazio a disposizione.

La proposta era arrivata da Giulia Piroli (Pd). Nell’atto si chiede a chi richiede l’utilizzo di una sala di sottoscrivere una dichiarazione di adesione ai valori della democrazia costituzionale, ripudiando il fascismo. Piroli ha ricordato l’impegno di Piacenza durante la lotta di Liberazione, «sono queste le nostre origini», occorre mettere «punti fermi», «non bisognare arretrare di fronte a questi segnali preoccupanti». «Era un ordine del giorno inammissibile – ha risposto il sindaco Patrizia Barbieri -, perché non è il nostro compito oggi fare questo regolamento. Però volevo che il Consiglio si esprimesse in un dibattito, non siamo un’Amministrazione che toglie voce a nessuno. Nei vari regolamenti ci sarà il rispetto della Costituzione».

«Dobbiamo tenere conti di queste azioni e iniziative», ha segnalato Mauro Monti di Liberi. «Non è chiaro il concetto di antifascismo che dovrebbe accomunarci – è intervenuto Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) -. Questo ordine del giorno nasce dall’uso improprio delle sale comunali, c’è chi si è sacrificato per combattere le dittature fasciste e naziste. Per questo si esaltano questi valori il 25 aprile, la Repubblica Italiana è nata dall’antifascismo. A Piacenza vediamo atteggiamenti razzisti e violenti, manifesti in giro per la città, aperture di sedi di partiti fascisti: dobbiamo fare argine a questa avanzata. Per fortuna l’iniziativa con Delle Chiaie è stata fermata, il sindaco non ha colpe però si deve impegnare in futuro a impedire questi eventi».

 

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