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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Cisini: «Non scherziamo su parigine e biscotti, salvano la vita»

Toni accesi in aula sulla viabilità tra il gruppo del Pdl e Giovanni Castagnetti. Botti (Pdl) ha chiesto la rimozione dei dissuasori: «Le parigine costano 400 euro l’una e vengono divelte facilmente». Castagnetti: «Siete contro la vita delle persone». Cisini: «Sono diminuiti gli incidenti sulle strisce pedonali»

Archiviati i toni concilianti della seduta della scorsa settimana, in cui diversi consiglieri hanno dato spazio a riflessioni sui fatti di Parigi, sul terrorismo e sul rapporto con la comunità islamica della nostra città, a Palazzo Mercanti è riesplosa la bagarre sulle parigine e sui biscotti del centro cittadino. Durante l’apertura dei lavori consiliari il Movimento 5 Stelle si è visto bocciare la proposta di introdurre una sorta di “Baratto amministrativo” tra il Comune e i cittadini insolventi nel pagamento di tributi. «I cittadini potrebbero così offrire il pagamento dei tributi – ha presentato la proposta Andrea Gabbiani - attraverso una manutenzione ordinaria di luoghi pubblici, la pulizia e vigilanza dei parchi, giardini ed aiuole, l’assistenza alle scolaresche, lo sgombero della neve». I 5 stelle hanno portato come modello il comune di Invorio (Novara), presentando un possibile regolamento le per riduzioni o le esenzioni di tributi comunali. «Diffonderebbe più senso civico – è il proposito dei grillini - e il Comune sarebbe così vicino a chi soffre disagi legati alla crisi economica». «E’ una possibilità molto suggestiva – ha replicato l’assessore al bilancio Luigi Gazzola - ma non ha avuto una sua applicazione, a causa di alcune perplessità. Non possiamo rinunciare alle entrate tributarie del Comune: non si può offrire questa possibilità – a norma di legge - a chi non ha pagato qualcosa. Caso mai si può dare questa possibilità a persone che dovrebbero pagare in futuro i tributi, non quelli pregressi. Ma così rischiamo di complicare il rapporto tra cittadini e Comune: sarebbe difficile quantificare i bilanci così e rinunciare già in partenza a cifre importanti per l’erario. Poi ci vorrebbero contratti precisi che stabiliscano i lavori da effettuare, senza contare le assicurazioni che il Comune dovrebbe fare per i cittadini e il materiale che dovremmo mettere a disposizione. E qualche dipendente comunale dovrebbe seguire e controllare l’attività, oltre a fornire professionalità e formazione». Per queste motivazioni, l’Amministrazione preferisce respingere l’idea. Il centrodestra si è espresso in modo favorevole (Opizzi unica astenuta), ma la maggioranza ha affossato in modo compatto la proposta del baratto amministrativo.

Giovanni Botti (Pdl) ha chiesto in una mozione urgente la rimozione dei dissuasori di sosta «non conformi al nuovo codice della strada», riferendosi in particolar modo a quelli sul Corso Vittorio Emanuele, sullo Stradone Farnese e in via IV novembre. «Non è vero che la gente non sa guidare – ha detto Botti, ricordando un intervento del sindaco Dosi in aula nelle scorse settimane –, è che in alcune curve proprio non c’è spazio per svoltare». Botti è stato interrotto da Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi), definito «provocatore» dai banchi del centrodestra. Numerosi, durante la discussione, i siparietti tra gli esponenti del Pdl e il consigliere della maggioranza, che più volte ha criticato le parole della minoranza.

«Una parigina – ha ripreso Botti - costa 400 euro l’una. Fate voi il conto di quante dopo un anno sono state divelte… In altre città le piste ciclabili sono messe in sicurezza con transenne, la parigina non mette certo in sicurezza, soprattutto se non è visibile dalle auto. E poi di vere e proprie ciclabili a Piacenza ne abbiamo giusto un paio: destinare un po’ di spazio per le bici non è significa avere una ciclabile. Le parigine sono degli ostacoli, non sono visibili, sono pericolose perché appuntite e vengono divelte facilmente, perciò non proteggono. Ci sono parigine pure vicine agli attraversamenti pedonali: vedo pedoni che si appoggiano a queste e poi si lanciano in scatti per attraversare la strada. Sembrano cancelletti di partenza per gli sciatori. Il codice della strada parla chiaro: non devono costituire un pericolo per nessuno e devono essere ben visibili dagli automobilisti».  

«I costi delle parigine – è stata la replica dell’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini - sono inferiori se acquistate in quantità e con i ribassi d’asta. Io non sono un genio: vi chiedo aiuto. Il tema di mettere in sicurezza le persone è una responsabilità che mi sento addosso, soprattutto verso i parenti delle persone investite e uccise sullo Stradone Farnese. Potete pure scherzare e banalizzare su questi temi, ma sono cose da affrontare seriamente. Il traffico aumenta in modo costante. La maggior parte degli incidenti, dati alla mano, avviene in rettilinei: circa il 50%. E la metà degli incidenti sono provocati da persone positive ad alcol test e stupefacenti».

Secondo Cisini c’è una buona fetta di popolazione che sta dalla parte dell’Amministrazione sul tema. «Abbiamo richieste di parigine e dissuasori in tutta la città, dal centro storico a Mucinasso e Vallera, in zone pure ampie. Non avete idea di quante persone ci telefonano per avere i dissuasori agli incroci. Non abbiamo altre possibilità che inserire oggetti che rallentino la velocità. Ammetto che non è facile svoltare dallo Stradone Farnese in via Santa Franca: io stesso ho provato con la mia jeep. È chiaro che ci vuole attenzione, la svolta è stretta, però si può farcela benissimo. Da un anno nessuno è mai stato più investito sulle strisce pedonali: questo è il successo di questi provvedimenti. Ci sono cartelli ovunque che illustrano bene la situazione. Vi chiedo comprensione su queste cose: avete tutti a cuore la sicurezza delle persone e questi sono i rimedi.  Chi dice che le parigine divelte sono un costo per il Comune sappia che attraverso le assicurazioni recuperiamo un po’ dei danni provocati. La città era già piena di biscotti prima del mio arrivo: a Le Mose li fecero dieci anni fa e da allora non c’è più stato nessun incidente grave. Non li ho certo inventati io i biscotti». biscotti-2

«Ovvio che non sono una grande protezione – ha difeso Cisini Claudio Ferrari (Pd) - ma meglio quelle che niente. Alcune zone della città sono diventate più sicure.  Chi fa 50 all’ora sullo Stradone Farnese andrebbe incriminato per tentato omicidio».  «Botti – è la nota polemica di Guglielmo Zucconi (Misto) - parla solo di parigine. Facevate nel centrodestra battaglie in passato sugli incidenti stradali alla Caorsana, alla Besurica: ora sono diminuiti dell’85% e vi lamentate. Ora in via Borghetto nessuno chiama più perché gli autobus non passano: ci sono le parigine a impedire i parcheggi. Parlate troppo di parigine e non degli automobilisti che vanno più forte di quello che dovrebbero».

Piuttosto teso e polemico contro Botti, Giovanni Castagnetti. «Se ci sono tanti stupidi in città che vanno forte, meglio spendere 20-30mila euro in parigine per la nostra sicurezza. Andrebbero bastonati coloro che vanno forte in auto: anche a 20 all’ora si può ammazzare una persona. Piuttosto mettiamo un carrarmato al posto delle parigine. Anche questa è sicurezza. Non ho parole per definire chi chiede di togliere le parigine. Cosa volete dimostrare? Fai una figura barbina – ha detto rivolgendosi a Botti –, ritira questa cosa, è contro la vita delle persone».  L’accalorato intervento di Castagnetti ha acceso gli animi in aula. Il presidente Fiazza ha dovuto più volte interrompere il rappresentante della civica, che ha interrotto alcuni interventi successivi.

«Molte volte, da automobilista, sono io che rischio di investire – è il pensiero di Marco Colosimo (Piacenza Viva) - persone ovunque, anche se ci sto attento. Di sera tanti girano in bici senza alcuna luce e fuori dalle piste ciclabili. Sanzioniamo chi non ha illuminazioni sulle biciclette e gira per la città». «Piste ciclabili – è il parere di Marco Tassi (Pdl) - a norma non ce ne sono. Le biciclette a Piacenza vanno contromano in tutte le vie e il codice della strada prevede ben altro». «Le parigine hanno provocato molti più incidenti – ha detto Erika Opizzi (Fd’I) - e non ci sono andati a sbattere contro giovani ubriachi, ma persone normali che non s’accorgono della loro presenza». «Un conto sono gli attraversamenti pedonali – è la riflessione di Filiberto Putzu (Forza Italia) - un conto le parigine. Non mi piacciono questi toni sulle vite umane e sulla sicurezza e non esistono, come fa capire Castagnetti, solo automobilisti cattivi e ciclisti buoni. Non c’è un centrodestra che vuole l’alta velocità in centro storico e una sinistra che vuole i rallentamenti stradali. Comunque alcune parigine sono messe male e qua dentro sento troppi “buonisti” parlare delle parigine e poi li vedo parcheggiare l’auto dove capita». Dopo un aspro dibattito, che ha visto protagonisti gli esponenti del Pdl e Castagnetti, la mozione di Botti è stata respinta con 14 voti contrari dalla maggioranza. A favore avevano votato centrodestra e 5 stelle, mentre i Moderati hanno preferito astenersi.

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