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Reggi sulle ronde: non deleghiamo ai privati la tutela della sicurezza

“Esprimo perplessità sulla ronda organizzata dalla Lega Nord per giovedì sera”. Queste le parole del primo cittadino Roberto Reggi. L'iniziativa della Lega rischia di diventare un casus belli. Non mettiamo il presidio del territorio in mano a una forza politica

Che il decreto che sancisce le ronde avrebbe suscitato clamore lo si poteva facilmente immaginare. Italia spaccata a metà così come Piacenza. Tra favorevoli (Foti, Pdl) e assolutamente contrari (Botti, Pd), spiccano l'interventismo della Lega Nord che dichiara “siamo pronti con le passeggiate” e la frenata del sindaco Reggi.
  Non mettiamo il presidio del territorio in mano a una forza politica che fa della propaganda demagogica il suo cavallo di battaglia  

E proprio il primo cittadino, in una nota diffusa da Palazzo Mercanti nel pomeriggio, dichiara: “la sicurezza è un bene pubblico e come tale dev’essere tutelata”. Poi tuona contro le ronde: “non posso accettare che questa fondamentale sfera della pubblica amministrazione venga delegata ai privati, né posso ammettere che vengano distolte risorse e unità operative impegnate in servizi di pubblica utilità, per destinarle al controllo delle cosiddette ronde, costituite da cittadini che non solo non hanno la preparazione e le competenze adeguate in materia, ma rischiano di fare del male a se stessi e agli altri”.

Così, la ronda o passeggiata dei volontari, organizzata dalla Lega Nord per giovedì sera, rischia di trasformarsi in un casus belli. “Non posso che esprimere perplessità in vista della ‘scampagnata’ che si svolgerà dopodomani” dichiara ancora Reggi.

Manifestazione autorizzata, del resto, in virtù del suo carattere pubblico che però non deve diventare la regola. Ancor più, spiega il primo cittadino, perchè  “il Decreto deve ancora essere convertito in legge”. Poi chiude la sua dichiarazione sulle ronde con un auspicio: “che siano apportate modifiche sostanziali per evitare sia la delegittimazione della funzione pubblica in tema di sicurezza, sia lo spreco delle risorse destinate al reale presidio del territorio”.


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