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Politica Cortemaggiore

"Concittadini" accoglie in Regione gli studenti piacentini: "Credete come noi nella politica"

I consiglieri regionali della provincia Foti, Molinari, Rancan e Tarasconi ascoltano dai ragazzi dell'Istituto comprensivo di Cortemaggiore e del "Marconi" di Piacenza le loro esperienze di volontariato

"La politica è una cosa bella, ragazzi: c'è chi davvero ci crede, come noi". E' l'appello che la consigliera Katia Tarasconi (Pd) ha rivolto oggi agli studenti delle scuole primarie dell'Istituto comprensivo di Cortemaggiore (Piacenza) e dell'Istituto superiore Marconi di Piacenza che hanno partecipato al progetto di rete dell'Assemblea, "Concittadini", che coinvolge scuole, istituzioni e mondo associativo. Ad accogliere i ragazzi nell'Aula del Consiglio regionale, c'erano anche Tommaso Foti (Fdi-An), Matteo Rancan (Lega Nord) e Gianluigi Molinari (Pd), tutti i consiglieri piacentini che hanno mostrato ai loro piccoli "concittadini" come funziona un parlamento regionale, cosa vuol dire votare e fare politica. I ragazzi, dagli 8 ai 17 anni, hanno presentato i loro progetti: i più piccoli hanno parlato di cittadinanza e del loro territorio, del Parco della Galleana e delle loro scuole interculturali, mentre i più grandi hanno presentato la loro esperienza di volontariato nelle associazioni del territorio. C'è chi ha lavorato per le comunità, chi per le associazioni che si occupano di carcere, chi negli ospedali. "Io ho fatto il laboratorio alla cooperativa Magnana", racconta Zairi del "Marconi", "ho anche imparato a coltivare". "Questa esperienza ci ha insegnato cosa vuol dire aiutare chi è più sfortunato di noi", prosegue Eric, sempre del "Marconi". "I nostri ragazzi sono abituati a conoscere da vicino le istituzioni e hanno sempre avuto un gran desiderio di lavorare per raggiungere infine il Parlamento regionale", spiega la docente Valdamonici, coordinatrice del progetto per le classi di Cortemaggiore. Il progetto dell'Assemblea "Concittadini" coinvolge in tutta la regione più di 30mila studenti, 210 scuole, 120 enti locali e 460 associazioni e enti della società civile. 

“Come ogni anno, partecipiamo con interesse a queste iniziative che vedono protagonisti i ragazzi – hanno dichiarato i consiglieri - perché è un modo per riflettere su cose che vanno oltre alla tradizionale attività didattica, ma che non sono meno importanti per la loro formazione”. Durante l’incontro gli studenti hanno preso la parola per illustrare alcuni progetti su cui hanno lavorato nel corso dell’anno: dai luoghi identificativi della città di Piacenza ai luoghi dell’accoglienza come casa della Carità e casa don Giuseppe Venturini, fino ad arrivare all’approfondimento di qualità umane specifiche come l’apertura mentale per poter capire il significato di scambio, tolleranza e diversità in una società sempre più complessa. “Siamo convinti – osservano i consiglieri - che si debba insistere sul tema della diversità e confrontarsi continuamente perché capendo a fondo la realtà in cui viviamo, sappiamo meglio interpretarla ed essere consapevoli della direzione da prendere, anche per quanto riguarda le scelte della politica”. 

All’appuntamento tutto piacentino erano presenti alcune classi delle scuole superiori Isii Marconi e Romagnosi, dell’istituto comprensivo di Cortemaggiore (Castelvetro, Besenzone e S. Pietro in Cerro) i bimbi della casa del Fanciullo, accompagnati rispettivamente dai docenti Egidio Rossi, Paola Cordani, Nunzia Coccaro, Guglielmina Zappieri, Karina Liberi e Valda Monici. Alle insegnanti e a Marinella Maffi, funzionaria della Provincia di Piacenza, i consiglieri piacentini e le responsabili del progetto ConCittadini Rosa Maria Manari e Laura Bordoni hanno rivolto un sentito ringraziamento per la preziosa collaborazione che ha permesso la partecipazione di centinaia di ragazzi durante le varie edizioni. “Il percorso di ConCittadini che intende avvicinare sempre di più i giovani al Palazzo, sensibilizzandoli sul bene comune, è un perno essenziale – hanno concluso Tarasconi, Molinari, Foti e Rancan – per l’acquisizione di un sano spirito critico e, soprattutto, per rendere consapevoli i nostri ragazzi che la politica non è una cosa da approcciare con diffidenza ma che è necessario capire in tutte le sue dinamiche e processi decisionali”.

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