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La crisi che non demorde: in 1600 iscritti alle liste di mobilità

Oggi Consiglio provinciale dedicato alla recessione economica. Relazione dell'assessore Tribi (Lavoro): «Piacenza ha retto, ma scendono i contratti a tempo indeterminato». Per la minoranza «la Provincia ha gestito bene le difficoltà, ma nel Ptcp si potevano evitare certe situazioni a rischio». Il presidente Boiardi: «Una finanza allegra ha governato per decenni». Disoccupazione al 2,2%

Piacenza ha retto l’onda d’urto. Finora. Ma il peggio - e qualche spiffero già lo si sente - deve ancora venire. Non dà toni né ottimisti né pessimisti l’assessore al Lavoro Fernando Tribi, che oggi pomeriggio, in Consiglio provinciale, ha tenuto un’informativa sugli effetti occupazionali nella situazione economica del territorio nel 2008. Si parte da un dato positivo: il tasso di disoccupazione, a Piacenza, si mantiene quieto. «2,2%, la percentuale più bassa dell’Emilia Romagna», chiosa Tribi. Non è cupo nemmeno il saldo «tra chi è stato licenziato e chi è andato a lavorare, positivo di qualche decina di unità».

 

 Cosa non va? «I contratti a tempo indeterminato». Un bel passivo, in questa casella, «di qualche migliaia di unità» rispetto ai determinati. Crescono anche le liste di mobilità: 1559 persone nel 2008, con un incremento rispetto all’anno prima del 26,54%. E aumenta chi s’iscrive al Centro per l’impiego, con immediata disponibilità lavorativa. Tribi, infine, elenca tutte le misure prese dalla Provincia, dai protocolli per le famiglie in difficoltà agli stanziamenti straordinari per progetti formativi.

  Sempre bassa la disoccupazione, ma crollano i contratti a tempo indeterminato. Barbieri: "Nel Ptcp non si dà importanza al manifatturiero"  

La relazione dà il via al dibattito in aula. Molto dimesso, a dire il vero. Adriana Bertoni (Ds) si lamenta perfino «dello scarso interesse per il tema tra i banchi dell’opposizione». Tiene alta la bandiera Patrizia Barbieri (Oltre i partiti): «Ho apprezzato la gestione della crisi da parte dell’ente provinciale. Però, mi sarei aspettata molto di più dal Ptcp, dove non si parla mai del manifatturiero, e credo sia limitante. Inoltre, non è corretto aumentare in maniera indiscriminata la grande distribuzione, avevamo chiesto che almeno due grandi centri commerciali fossero tolti. Dobbiamo dare risposte, ma bisogna fare concretamente qualcosa che non è solo occuparsi della cassa integrazione, ma creare occasioni sul nostro territorio».
 
 Interviene anche il presidente Gian Luigi Boiardi, che tuona sui «padrini» di questa crisi: «Una finanza senza regole, e una certa imprenditoria che ha sempre cercato delle scorciatoie. Il lavoro non è una merce da mettere al supermercato».
 
 Sono state presentate, poi, tre interrogazioni, da parte dei consiglieri leghisti Massimiliano Dosi e Luigi Fogliazza, rispettivamente, su spiegazioni per l’erogazione di un contributo a un asilo nel Comune di Alseno, sulla situazione dei dipendenti dell’azienda Tevi di Ponte dell’Olio e sulla pericolosità di un tratto dell’autostrada A21. Su quest’ultimo punto, visti gli ultimi e recenti incidenti, l’assessore alla Viabilità Patrizia Calza ha promesso «più controlli e autovelox per limitare la velocità».

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