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«consorzio bonifica, aumento dei costi e incarichi a consulenti». Interrogazione in Regione

Il consigliere piacentino della Lega Stefano Cavalli chiede lumi su presunti: “cessione gratuita dei locali di Borgonovo e aumenti ai dirigenti”. Solidarietà ai dipendenti

“Ingiustificati aumenti dei contributi della bonifica a scapito dei cittadini, mancato rinnovo dei contratti ai dipendenti, politiche sui risparmi nulle, presunte impennate nei costi dei dirigenti e degli immobili". Il consigliere leghista Stefano Cavalli torna a interrogare la Regione sul consorzio di bonifica di Piacenza. Nel mirino, in particolare, i “costosi incarichi” che sarebbero stati affidati a “consulenti esterni” e la presunta cessione “in comodato d’uso gratuito” degli ex uffici della sede di Borgonovo (del preesistente consorzio Bacini Tidone Trebbia). Cavalli segnala inoltre che il consorzio avrebbe trasferito in una sede in affitto le attività tecnico-amministrative. Sarebbero inoltre lievitate le spese dei dirigenti.  L’esponente del Carroccio chiede quindi conferma dei dati e richiede alla Regione “l’intero prospetto dei costi sostenuti negli ultimi dieci anni per i locali di Borgonovo”, quelli per l’affitto dell’attuale sede, con relative bollette di luce e gas, i costi di amministratori, personale, straordinari, rimborsi, incarichi di consulenza e spese legali.

“Riteniamo vergognosi e ingiustificati gli aumenti del 30%  del minimo di contribuenza e del 20%  dei contributi per gli immobili della montagna, mentre le spese lievitano continuamente” contesta Cavalli. “Esprimo la mia piena solidarietà ai dipendenti che ancora aspettano il rinnovo del contratto, mentre le voci di spesa sembrano impennarsi - dice Cavalli -. Con questa interrogazione vogliamo tutelare gli interessi dei contribuenti, che si trovano a dover sborsare sempre più soldi per benefici pressoché nulli, e degli stessi lavoratori del consorzio, che da mesi attendono il dovuto rinnovo contrattuale. Pensiamo che - soprattutto in tempi di crisi - i soldi, invece che in mostre e iniziative autopromozionali, dovrebbero essere spesi per la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico. Anche per questo nutriamo profonde perplessità su questa gestione”.

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