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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Decreto Sicurezza e accoglienza profughi, per la maggioranza va bene così

Rabuffi (Pc in Comune), Cugini (Pd) e Dagnino (5 Stelle): «I gestori si limitano a fare solo da guardiani ai richiedenti asilo, ora sì che l'accoglienza è solo un business». Ma per il centrodestra il decreto voluto da Salvini è ok: «Le strutture possono andare avanti lo stesso anche con meno soldi»

È stata bocciata, durante la seduta di Consiglio comunale del 7 ottobre, la richiesta alla prefettura – presentata da Stefano Cugini (Pd), Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) e Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle)di riapertura dei termini del bando per l'affidamento del servizio di accoglienza, con un'ulteriore proroga delle condizioni già presenti. La vicenda è nota. Erano ben 26 i gestori del servizio di accoglienza che ospitavano profughi a Piacenza e provincia. Poi, con il Decreto Sicurezza, ribattezzato anche “Decreto Salvini” (disegnato dall’ex ministro dell’Interno), sono arrivate delle correzioni importanti ai bandi delle prefetture italiane. È calato, soprattutto, l’importo: dai 35 euro giornalieri per ogni profugo ospitato, la cifra è scesa a 21 euro. Così tanti gestori hanno rinunciato, non potendo più garantire quei servizi (come la formazione, le lezioni d’italiano e altro) che prima fornivano. Così i tre consiglieri d’opposizione avevano presentato una risoluzione, nell'aprile scorso, quando la vicenda era “calda”. Peccato che il documento sia approdato in aula soltanto ieri, quando ormai sono rimasti solo in quattro ad accettare le condizioni imposte dal bando della prefettura di Piacenza. «Il Decreto Luigi Rabuffi-13Sicurezza – ha ricordato Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) - ha cambiato il panorama dell’accoglienza in Italia, riducendo i compiti e le attività dei gestori. Oggi si sorveglia e si ospita soltanto, senza formare nessun richiedente asilo. Perfino la Caritas si è defilata dalla gestione, perché non intendeva più “fare il guardiano”. Inoltre con questo decreto sono rimasti senza lavoro educatori e operatori piacentini».

Ma l’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati non ha condiviso lo spirito della risoluzione. «La prefettura gestisce i bandi in base alle normative nazionali, non a seconda delle proprie volontà. Il Decreto Salvini parla chiaro e la prefettura piacentina non può aggiungere altro, finché questo è in vigore è costretta ad applicare quello che c’è. Il Governo ha cambiato pure colore politico, nel frattempo, perciò l’opposizione può sollecitare una correzione al decreto a livello nazionale». «Sono state chiuse molte strutture – ha aggiunto il capogruppo Pd Stefano Cugini - e sono diminuiti attività e servizi. Chi dice che “è finito il business” sbaglia, perché è proprio ora che si fa solo accoglienza e guardiania, nient’altro. Lo sappiamo che la prefettura non può sistemare i bandi, ma volevamo dare un segnale come Comune che le cose, così, non vanno. Rischiamo di avere più richiedenti asili in strada e gestori che fanno business».

La Lega ha contestato la risoluzione, difendendo una delle eredità dell’anno di Governo targato Matteo Salvini. «Perché solo quattro Lorella Cappucciati Carlo Segalini-2strutture a Piacenza – ha sottolineato Lorella Cappucciati (Lega) - ce la fanno ad ospitare richiedenti asilo? Come mai gli altri non riescono più? Si può fare accoglienza lo stesso usando 21 euro invece che 35, concentrandoci così di più sui nostri anziani e sui poveri». «L’assessore Sgorbati – ha rimarcato Francesco Rabboni (Forza Italia) - ha tutto il diritto di fare le sue valutazioni politiche sulla questione». «Su 26 gestori del precedente bando – ha preso la parola anche il capogruppo leghista Carlo Segalini - solo quattro hanno partecipato di nuovo. Ha ragione Cappucciati, che si chiede il perché. Questi richiedenti asilo disturbano la quiete e la vita dei piacentini. Per forza poi che gli elettori votano Lega». «Ci sono tanti nostri pensionati – è entrato nella discussione anche Giancarlo Migli, capogruppo di Fratelli d’Italia - che vivono con poche centinaia di euro al mese, non ci si può scandalizzare se i richiedenti asilo si sono visti tagliare queste risorse, che sono comunque superiori a quelle che diamo ai nostri pensionati».

«Con questo documento – è il parere di Michele Giardino (Gruppo Misto) – si chiede alla prefettura una cosa che non può fare». La proposta di Cugini, Rabuffi e Dagnino è stata comunque bocciata dal Consiglio, raccogliendo i voti soltanto dei tre più il resto della rappresentanza del Pd (Giulia Piroli, Christian Fiazza e Giorgia Buscarini). Contro tutta la maggioranza di centrodestra, astenuto Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle) e non partecipanti al voto Massimo Trespidi e Mauro Monti di Liberi.

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