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Dopo la sconfitta alle Amministrative si dimette la segreteria Pd

Lasciano il segretario provinciale Loris Caragnano, quello cittadino Paolo Sckokai e il responsabile degli enti locali Gian Luigi Molinari

Inevitabile fare i conti con le pesanti sconfitte dell'ultimo turno elettorale. Le Amministrative 2017 riconsegnano al centrodestra comuni tradizionalmente di centrosinistra come Monticelli e Carpaneto, riconferma agli avversari Villanova e fa ritornare Bettola. Al centrosinistra non rimaneva nulla se non il ballottaggio del capoluogo Piacenza. Ma la sfida più attesa ha visto trionfare in modo schiacciante Patrizia Barbieri e il centrodestra. Per il Partito Democratico piacentino sono arrivati tempi cupi, dopo il campanello d'allarme dello scorso anno con la perdita dell'Amministrazione di Fiorenzuola.

La direzione provinciale del Pd si è perciò riunita nella sede di via Roma per fare il punto della situazione. Mentre la gente affollava i Venerdì Piacentini, nel Pd locale è arrivata la resa dei conti. Il segretario provinciale Loris Caragnano, quello cittadino Paolo Sckokai e il responsabile degli enti locali Gian Luigi Molinari hanno rassegnato le dimissioni. Il Pd rimane senza una guida. A spiegare le ragioni di questo passo indietro è lo stesso Caragnano in una nota.

«È con senso di responsabilità – spiega Caragnano - e spirito di servizio che questa sera abbiamo presentato le nostre dimissioni immediate ed irrevocabili alla direzione provinciale e cittadina convocate insieme ai segretari di circolo ed ai candidati della lista del Partito Democratico che ha sostenuto la candidatura di Paolo Rizzi a Piacenza. 

Penso che il gruppo dirigente del PD debba assumersi collettivamente la responsabilità per i deludenti risultati elettorali delle ultime due settimane perché a guardare i dati del territorio provinciale, questo è un trend che va avanti da anni e che ha coinvolto anche i dirigenti che si sono succeduti negli anni. La progressiva perdita nel corso degli anni di tutta la Valtidone, le sconfitte in buona parte della Valdarda, le difficoltà nella Bassa, vedono un centro sinistra in affanno e sempre più isolato.

Serve un'inversione di tendenza perché il Pd non può continuare ad avere forze politiche che si dichiarano ad esso alternative sia alla sua destra, sia alla sua sinistra. Serve un'inversione che non può che partire prima di tutto dal livello nazionale per poi arrivare fino a quello locale. Dobbiamo riprendere il contatto con i nostri elettori parlando di temi concreti e con linguaggi costruttivi ed abbandonare quindi i toni da perenne e continua sfida interna alla sinistra.

I risultati elettorali delle ultime due settimane ci consegnano un bilancio fortemente negativo, complici gli errori che evidentemente abbiamo commesso nelle amministrazioni che abbiamo guidato fino a poche settimane fa, ma determinato anche da un clima generale nel quale il comune denominatore di forze politiche fra loro agli antipodi risulta essere la sconfitta del Partito Democratico.

Serve un nuovo metodo di confronto politico e servono scelte coraggiose ed innovative. Non quindi una resa dei conti ma una collettiva assunzione di responsabilità da parte della classe dirigente del partito e l'avvio di una nuova fase. Noi lo facciamo rassegnando quindi le dimissioni e mettendoci da subito ed in maniera disinteressata a disposizione come semplici militanti.

Sappiamo che il Pd ha forze e le capacità di reazione e che i  nostri elettori sapranno liberare al momento opportuno le energie necessarie per rispondere a questa parentesi di destra sia a livello nazionale che locale.  Veniamo dalle tensioni del 2013 con la sconfitta di Bersani, dall'esaltazione fallace del 2014 con le europee, al ritorno alle difficoltà seguite alla sconfitta del referendum costituzionale e oggi purtroppo questo risultato alle amministrative negativo a livello locale e nazionale. Un ultimo doveroso ringraziamento va ai nostri sindaci uscenti ed ai candidati che hanno condotto questa dura campagna elettorale e che non si sono certo risparmiati.

Un grazie particolare va a Paolo Dosi, sindaco uscente di Piacenza ed a Paolo Rizzi, che ha introdotto la vera novità di questa campagna elettorale, ovvero un nutrito gruppo di giovani animati dall'amore per la propria città, senza precedenti esperienze politiche e/o amministrative e che speriamo possano rappresentare la futura classe dirigente di Piacenza».

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