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Politica Gragnano Trebbiense

«È tempo di tornare a discutere e programmare il futuro della sanità locale»

Il sindaco di Gragnano Patrizia Calza, ex presidente della Conferenza socio sanitaria, scrive all’attuale presidente, Lucia Fontana: «Da approfondire anche il tema del nuovo ospedale quale primo post-Covid»

Dopo il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, un altro primo cittadino del territorio invita a riaprire il dibattito sul futuro della sanità piacentina. Patrizia Calza, sindaco di Gragnano ed ex presidente della Conferenza Socio sanitaria, ha scritto all’attuale presidente, la collega di Castelsangiovanni Lucia Fontana. «La Regione Emilia-Romagna - scrive Calza a Fontana - in persona del suo presidente Stefano Bonaccini, ha più volte dichiarato di voler investire significative risorse sul territorio piacentino, a parziale ristoro del danno e del dolore subito dalla cittadinanza piacentina fortemente colpita dalla pandemia. È chiaro che parte di questi investimenti dovranno ricadere sul settore sanitario, in aggiunta a quanto già previsto e programmato in merito al nuovo ospedale di Piacenza, al nuovo Centro Paraolimpico di Villanova, ai diversi presidi sanitari e agli “investimenti aggiuntivi” pari a oltre 10 milioni di euro richiesti e ottenuti dalla Conferenza per una migliore implementazione delle case della salute e del piano di riorganizzazione sanitaria approvato nel 2017». «L’esperienza maturata e non ancora conclusa della pandemia impone, a mio parere, di rivedere l’impianto della sanità locale, alla luce di tale esperienza. In particolare da una prima lettura emerge come la medicina territoriale abbia offerto un contributo importantissimo al contenimento del contagio attraverso il dipartimento delle cure primarie e dei medici di medicina generale. Questi ultimi costituiscono il primo presidio e sono in grado di offrire un monitoraggio preciso e aggiornato sull’evoluzione dell’epidemia. È chiaro che, adeguatamente protetti, dovranno essere messi in grado, in futuro, se ciò si rivelasse necessario, di fornire le prime cure adeguate e di attivare le Usca o altre forme di intervento grazie al potenziamento della telemedicina e a un miglior collegamento tra diversi operatori». «Alla luce di quanto accaduto credo si possa affermare che quanto meno fu una “profetica intuizione” quella della Governance Territoriale di intraprendere il percorso di “Futuro in Salute” nel lontano 2014, puntando sulla Sanità Territoriale, sull’integrazione con il sociale, sul lavoro dei Medici di famiglia e delle Case della salute. Le Usca (unità speciale di continuità assistenziale) e i medici sono riusciti a contenere l’intasamento degli ospedali, hanno evitato aggravamenti ed ospedalizzazione».

Calza chiede una serie di riflessioni. «Un approfondimento sul progetto del nuovo ospedale di Piacenza (della Provincia di Piacenza) perché si accerti se e quanto debba essere rivisto o potenziato affinché possa definirsi veramente il primo ospedale dell’era post Covid. Un forte investimento in infrastrutture e attrezzature sanitarie (Tac, Pet ecc.). Un adeguato investimento nelle Cure Primarie territoriali e sulla integrazione di queste con quelle ospedaliere (Case della Salute per es.).

Un forte investimento su un piano di controllo del contagio attraverso tamponi, test sierologici o altre soluzioni, nell’ambito del quale credo che la medicina territoriale debba svolgere un ruolo primario. Una semplificazione delle procedure volte alla realizzazione dei nuovi interventi, in particolare il nuovo ospedale, anche alla luce della situazione emergenziale che non si è ancora conclusa».

«Credo da ultimo – conclude il sindaco di Gragnano - che tali investimenti o altri che si riterranno opportuni e necessari potrebbero essere meglio individuati e proposti con forza alla Regione, se essi potranno dirsi frutto di un percorso, sia pur veloce, di ascolto e condivisione dei/ con gli operatori e i professionisti del settore, quali attori principali dell’esperienza vissuta e portatori di specifiche conoscenze e competenze. Un percorso di ascolto che, svolto in trasparenza e in tempi brevi, potrebbe contribuire a rinforzare quella fiducia nelle istituzioni civili e sanitarie che l’incertezza del momento e le informazioni circolate, a volte tra loro contrastanti, negli ultimi tempi, in parte hanno minato. Concludo quindi con la richiesta alla presidente della Conferenza di porre in discussione, in occasione del prossimo Ufficio di Presidenza, la proposta di  attivare in tempi brevi, un nuovo percorso di ascolto e condivisione con i protagonisti della sanità ospedaliera e territoriale, analogo a quello svolto in occasione della riorganizzazione della rete ospedaliera, allo scopo di addivenire alla formulazione di una proposta chiara e condivisa di  investimenti nella sanità piacentina da parte della Regione Emilia-Romagna e/o del Governo italiano».

                       

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