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Andrea Paparo: «Una Cittadella del lavoro al bastione di Porta Borghetto»

Una Cittadella del lavoro nel Bastione di Porta Borghetto per offrire ai giovani un punto di riferimento e di orientamento certo in una fase in cui occorre dare il massimo per favorire l'occupazione

Una Cittadella del lavoro nel Bastione di Porta Borghetto per offrire ai giovani un punto di riferimento e di orientamento certo in una fase in cui occorre dare il massimo per favorire l’occupazione. E’ questa l’idea lanciata dal candidato sindaco Andrea Paparo, che ieri ha proposto una prima azione concreta che permetterebbe al Comune di farsi ancor più parte attiva su un tema delicato come quello del lavoro e di recuperare un’area che oggi può essere considerata un esempio di una cattiva gestione delle risorse pubbliche, dato che, «dopo l’onerose recupero, il Bastione è rimasto sostanzialmente inutilizzato».

«Le competenze in tema di mercato del lavoro – ha spiegato il candidato sostenuto dal Pdl e dalle liste civiche Sveglia e Piacenza Viva - sono delegate dallo Stato alle Regioni e da queste, in Emilia Romagna, alle Amministrazioni provinciali. Cionondimeno non è pensabile che un’Amministrazione comunale – che è l’ente locale più vicino al cittadino – non si proponga nei propri obiettivi quello di pianificare e programmare azioni tese a favorire l’accesso al lavoro (ad un lavoro giusto e regolare) della fascia più ampia possibile di popolazione».

L’idea, in sostanza, è quella di recuperare il Bastione di Porta Borghetto, dando finalmente un senso all’investimento fatto con risorse pubbliche, per sviluppare un progetto che poggi sul contributo pubblico e privato. Un progetto che permetta di riunire in un solo luogo i servizi offerti dai centri per l’impiego, gli enti di formazione, le agenzie di intermediazione, le associazioni di categoria, le agenzie private per la ricerca del lavoro, i servizi per lo start-up di impresa, le università e le scuole superiori.

Se tutti questi soggetti scegliessero di garantire un punto di riferimento (un front-office) nella Cittadella, si semplificherebbe la vita a chi è costretto a girare per la città in cerca di riferimenti utili per la ricerca di un posto di lavoro. Oltre a questo, il progetto prevede la predisposizione di spazi di condivisione destinati al lavoro, aree di co-working, dove i giovani, laureati e non, che sono in cerca di uno spazio attrezzato tecnologicamente per muovere i primi passi nel mondo del lavoro potrebbero trovare una soluzione di qualità abbattendo gli alti costi che è costretto ad affrontare chi vuole avviare un’attività.

Un luogo così organizzato permetterebbe di offrire al cittadino, in un unico posto (senza quindi l’obbligo di spendere tempo e soldi per gli spostamenti), tutti i servizi specializzati per la ricerca del lavoro disponibili sul territorio. Un luogo così organizzato favorirebbe la collaborazione e la cooperazione – nei fatti – tra tutti gli operatori del settore (siano questi pubblici o privati). Un luogo così organizzato rappresenterebbe un aiuto concreto a chi, proprio per la solitudine e le difficoltà che spesso comporta la ricerca del lavoro, abbandona la ricerca attiva di una occupazione e rischia l’emarginazione economica e sociale dal territorio e dalla comunità.

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