rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Comunali 2012

Comunali 2012, dopo i cartelloni anche un "programma elettorale": Putzu scende in campo?

Dopo i cartelloni in giro per la città continua la corsa in "solitaria" del consigliere Pdl Filiberto Putzu per le elezioni comunali 2012. Arriva infatti una nota che ha tutta l'aria di essere un "programma elettorale". Putzu scende in campo?

Comunali 2012. Sembra che nel centro-destra qualcosa si muova. E quello che si "muove" di più, per ora, sembra Filiberto Putzu, consigliere comunale. Continua la corsa in "solitaria"  in una sorta di "autopromozione" per il ruolo di candidato sindaco dell'opposizione per le elezioni del 2012. L'esponente di centrodestra, che già da almeno un anno e mezzo ha fatto capire di essere interessato al "ruolo", invita cittadini e potenziali elettori a una visita sul proprio sito, www.filibertoputzu.it, affigge cartelloni per la città e adesso rende pubblica una nota che ha l'odore di un programma elettorale, o per lo meno una sorta di elenco con alcuni punti chiari per rendere la città di Piacenza migliore.

Putzu scrive: «E' imminente la scadenza del decennio di "amministrazione Reggi", e la nostra cittá vede ancora irrisolte molte problematiche che ne rallentano lo sviluppo. Tra queste in primis l'ambiente e lo sviluppo economico. Argomenti spesso contrapposti dal luogo comune e da una certa sinistra estrema ecologista. Viceversa si é ormai consolidato il concetto di "sviluppo sostenibile", di come cioè l'economia possa e debba confrontarsi con il rispetto dell'aria, dell'acqua, della terra e degli uomini. Piacenza deve sempre fare i conti con la sua posizione geografica: posizione strategica ( viene detto), cittá di intersezione, connessione-divisione inter-territoriale. Città dell'energia, poi cittá della logistica, “Cenerentola”, “Bella Addormentata” della regione Emilia Romagna, città baricentrica ma ai confine del regno dell'Emilia rossa, cittá confinante con territori lombardi forse piú affini. Cittá poco protagonista, riservata, laboriosa, risparmiatrice, tollerante, poco conosciuta. Città che paga lo scotto della vicinanza con la megalopoli Milano, senza riuscire ad ottenerne in cambio il giusto ritorno. Città che nel salvaguardarsi dalla metropoli e da territori vicini più intraprendenti, nella tensione di una condivisibile autonomia, non è riuscita peró ad emergere con la sua inimitabile identità.

E continua: «Piacenza città delle interconnessioni identificata come giá detto, polo strategico dalla logistica. Che si é peró sostanzialmente connotata come logistica dei capannoni e dei camion, e non come quella logistica che serve a far crescere un territorio, e cioé la logistica dell'economia, delle idee e delle persone. Piacenza con bretelle autostradali e tangenziali troppo a ridosso delle case, una centrale elettrica ed un inceneritore a troppo poca distanza dalla cittá abitata. Acqua da bere fanalino di coda nelle classifiche, con le stimmate negative dell'agricoltura».

AMBIENTE- «Una rinascita non è più procrastinabile. Sono necessarie scelte civiche coraggiose che affrontino ed imbriglino le problematiche dell'ambiente con controlli accurati e prioritari, con rimedi che consentano a tutti di fruire al meglio la città. Non sono piu’ rinviabili soluzioni viabilistiche che consentano di delocalizzare veramente, anche con grandi opere infrastrutturali, il traffico pesante dalla città. Piacenza merita un trasporto pubblico agile, efficiente e non inquinante, e una rete di bus elettrici per il centro storico. Serve un impegno reale sulle piste ciclabili e sul verde. Piacenza merita una politica del verde che non sia solo quella degli annunci e delle statistiche ma caposaldo del nostro domani, la città gentile che si tutela dall'inquinamento con piú alberi e parchi».

ECONOMIA - «E per l'economia cosa fare? E’ necessaria, data la continua sfida tra territori, una importante azione di amrketing a favore della città, azione che ne divulghi sia gli aspetti socio-culturali che quelli produttivi. Piacenza non è sufficientemente conosciuta come merita. Anche tra noi residenti va rinforzata la consapevolezza delle nostre positività, e non solo delle debolezze. E' necessario divulgare e far conoscere la nostra identità di città del gusto, dove si vive bene con un'alta qualità della vita. Non dobbiamo avere paura di proporre il nostro sistema a chi è alla ricerca di soluzioni di vita alternative per sè e per la sua famiglia. Non a caso in un sondaggio 2010 dell' Associazione "Piacenza che Verrà", la qualità della vita è stata ampiamente votata come punto di forza di Piacenza»

SCUOLA-UNIVERSITA' - «E’ fondamentale investire sulle università piacentine, prezioso laboratorio del sapere e delle conoscenze. Energie progettuali e risorse devono essere impegnate per far sì che gli insediamenti universitari già presenti si consolidino e crescano con sempre piu’ studenti, "rubati" agli atenei delle altre città, attratti dal “campus” Piacenza e da corsi di laurea specifici e di grande qualitá. La strada é giá tracciata : pensate al Conservatorio Nicolini, struttura essa stessa universitaria, che richiama futuri cantanti e musicisti dal lontano Oriente, proprio per la sua tradizione ed identità. Buono l'impegno di Cattolica e Politecnico, ma con risultati ancora sottodimensionati rispetto alle nostre potenzialitá. Una Università che sforna specialisti, attrae poi nel territorio centri direzionali che di quei cervelli ha bisogno».

INFRASTRUTTURE - «E ancora, bisogna finalmente intraprendere un impegno forte verso nuove infrastrutture. Le infrastrutture di trasporto rappresentano uno dei motori dello sviluppo economico e sociale. La dotazione infrastrutturale svolge un ruolo essenziale nel migliorare le condizioni di competitività di un territorio e quindi le sue prospettive di sviluppo. Infatti buone infrastrutture costituiscono da una parte fattore produttivo per le imprese già insediate, dal'altra influenzano le scelte localizzative di nuove imprese. Un rapido collegamento con Milano (per le persone e le cose) é inoltre diventato tema ineludibile e prioritario»

INVESTIMENTI ED IMPRESE - «Dobbiamo riuscire ad attrarre nuovi investimenti ed imprese con nuove conseguenti opportunità di lavoro, capitalizzando il nostro ruolo territoriale, cerniera tra il sistema lombardo e quello emiliano, nel raggio del corridoio europeo 5, sull’asse di sviluppo logistico Genova-Milano. La politica deve creare una “task force” col mondo dell’impresa e del lavoro per definire nuovi ambiti di sviluppo, nel solco della tradizione ma guardando all’innovazione e alla qualità».

AREE MILITARI - «Il recupero alla città delle aree militari è l’occasione unica ed irripetibile per ribadire da una parte il ruolo leader nazionale di Polo Militare, e dall’altra per riqualificare la città e creare anche "nuovi quartieri" con vocazioni diverse - a verde, residenziale, produttivo. Ma dovremo impegnarci anche a creare nuove opportunità sui vecchi quartieri e sul centro storico. Il depauperamento socio-economico della cittá vecchia (gravissimo e insostenibile) va assolutamente sanato, non sono piú rinviabili interventi per zone come ad esempio via Roma, gemma preziosa nel cuore della città storica, candidata ideale a diventare quartiere degli studenti, nell'ambito di un progetto piú organico ed ambizioso: la creazione di una "cittadella dei giovani" in ampi spazi limitrofi giá presenti»

PERIFERIA E FRAZIONI - «Ma tutti i quartieri, anche quelli della città periferica, sono egualmente importanti, ciascuno come la tessera del mosaico della città. Infine le frazioni devono essere riconsiderate nel loro ruolo fondamentale di avamposto della città, parti organiche nel processo di ampliamento della città consolidata, scelta di vita di sempre piú piacentini».

COMMERCIO E ARTIGIANATO - E conclude: «Serve una cittá dai tanti curi. Bisognerà investire politicamente anche sulla Piacenza del commercio e dell'artigianato, che possono contribuire fortemente al nostro rilancio economico e sociale. Il commercio in particolare deve essere tutelato e incentivato con opportune politiche per far sì che tutta la città ne possa ottenere favorevoli ritorni. Piacenza può cambiare in meglio, tenendo insieme il cervello ed il cuore, la crescita e la qualitá. Suoniamo buona musica per la nostra cittá,musica differente»

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Comunali 2012, dopo i cartelloni anche un "programma elettorale": Putzu scende in campo?

IlPiacenza è in caricamento