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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni Provinciali, fra un mese si elegge il nuovo presidente

Aperta la discussione nel centrodestra per il candidato che potrebbe succedere (stando ai numeri) a Francesco Rolleri: il 31 ottobre si vota per la sola presidenza (il Consiglio provinciale a gennaio), in carica per 4 anni. I possibili candidati: Barbieri o Gandolfi?

Il centrodestra cerca il suo candidato alla presidenza della Provincia. Potrebbe infatti essere la volta buona, se ci fosse la massima unità, a riprendere in mano la guida dell’ente di via Garibaldi. Bisogna infatti rinnovare la carica del presidente: Francesco Rolleri, dopo quattro anni e due mandati consecutivi, lascerà a breve. Il 31 ottobre sono previste le Elezioni Provinciali, che coinvolgeranno solamente gli amministratori locali (sindaci, assessori con diritto di voto in Consiglio e consiglieri del 46 comuni della provincia) per il solo rinnovo del presidente (il Consiglio provinciale rimane tale e quale ancora per qualche mese, poi verrà rinnovato a gennaio 2019 per due anni).

Come detto, il centrodestra si presenta a un mese dal voto nel ruolo del favorito. Stando al colore politico delle Amministrazione e ragionando di fronte a un’unità (poi da dimostrare nei fatti) della coalizione, i partiti del centrodestra potrebbero mettere le mani sulla presidenza dopo il quadriennio di Rolleri, sindaco di Vigolzone e iscritto al Partito Democratico), che non si può più ricandidare (il suo mandato da primo cittadino è arrivato agli sgoccioli). Chi potrebbe essere il candidato per il centrodestra? Deve innanzitutto essere un sindaco o amministratore in carica da qui ai prossimi quattro anni. E questo aspetto restringe il campo non di poco, se pensiamo che già nella primavera del 2019 una trentina di comuni del territorio andranno al voto per il rinnovo delle Amministrazioni. Patrizia Barbieri-41

Bisogna perciò pescare tra gli amministratori che hanno iniziato da poco il loro mandato quinquennale. Ad esempio il centrodestra potrebbe candidare il sindaco del capoluogo Patrizia Barbieri, eletta nel 2017. O il primo cittadino di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, eletto nel 2016. Entrambi non hanno tessere di partito. È fresco di elezione Franco Albertini, sindaco del nuovo comune di Alta Val Tidone, anche se Lega e una parte di Forza Italia non lo hanno appoggiato alle ultime elezioni comunali, poi stravinte. Nella stessa tornata del 2018 è stato rieletto anche Giovanni Malchiodi (di Forza Italia) a Ferriere, che non sembra - al contrario dei primi tre nomi – in lizza per la carica di presidente, così come il collega di Villanova Romano Freddi. Qualche chanches in più per il sindaco di Carpaneto Andrea Arfani. Completano il quadro anche Gimmi Distante di Monticelli e Paolo Negri di Bettola.

Per effetto della legge Delrio che ha riformato le Province (diventate ente di secondo livello), il voto dei quasi trecento amministratori locali è ponderato: i comuni con più abitanti hanno un peso maggiore (determinanti, ad esempio, il voto dei consiglieri comunali di Piacenza, che sono ben 32 oltre al sindaco). I comuni sono suddivisi in fasce: una scheda per i comuni fino a 3mila abitanti, da 3mila e 5mila, da 5mila a 10mila, poi fino ai 30mila per Rottofreno, Castelsangiovanni e Fiorenzuola. Rispetto alla precedente tornata i comuni al voto sono 46 e non più 48: nel frattempo Caminata, Pecorara e Nibbiano si sono fusi nel neonato comune di “Alta Val Tidone”. Un altro aspetto da tenere in considerazione: né il presidente, né il Consiglio provinciale, sempre per effetto della Delrio, percepiscono alcun emolumento o gettone di presenza. romeo gandolfi centrodestra fiorenzuola-2

Le indiscrezioni danno il primo cittadino di Fiorenzuola Romeo Gandolfi in pole position. Ma la prima parola dovrebbe spettare al sindaco del capoluogo. In molte province è infatti il sindaco del comune più importante a guidare anche l’ente provinciale. Patrizia Barbieri, richiesta di un commento, chiarisce così la sua posizione e non preclude alcuna soluzione. «È un discorso – dichiara - che devono affrontare le segreterie politiche dei partiti del centrodestra. È un argomento che io francamente non ho ancora affrontato con nessuno. Penso che si debbano fare una serie di valutazioni, ma ritengo che siano confronti e analisi proprie dei partiti e anche dei colleghi sindaci che possono essere candidati, visto che sono anche un numero relativo». Il suo predecessore Paolo Dosi fugò subito ogni dubbio: preferì concentrarsi sul Comune di Piacenza e non accollarsi un impegno gravoso come quello di presidente della Provincia. «Questo discorso – taglia corto il primo cittadino - non l’ho ancora fatto. Non so cosa si sta muovendo, anche io dovrò capire cosa sta succedendo e dirò la mia. Ma ancora non se ne è parlato, non ci sono stati incontri al riguardo».

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