Boiardi alla Cgil: “Il lavoro al centro del nostro programma”
Boiardi ieri alla Camera del Lavoro per l'incontro pubblico organizzato dalla Cgil su lavoro, sinistra e sindacato. “Di sicuro è una crisi che va affrontata e non subita. Il sistema deve essere efficiente quando la crisi sarà passata” ha detto il presidente uscente. Con lui, anche i rappresentanti delle 8 liste che sostengono la sua ricandidatura
Redazione
05 giugno 2009 09:34
“Dobbiamo cominciare ad utilizzare un linguaggio che consenta alla gente di capire, di non prendere sbandate”. Ha parlato così Gianluigi Boiardi al dibattito su lavoro, sinistra e sindacato organizzato ieri pomeriggio dalla Camera del Lavoro di Piacenza. Sul banco degli imputati è finta l'inversione di tendenza di molti elettori iscritti alla Cgil.
Stando ai dati presentati, infatti, nel 2006 il 17% della Cgil ha votato il centrodestra; dopo due anni la percentuale è salita al 22% . La giustificazione di Boiardi a questa migrazione di rondini, è da cercare in un linguaggio, passato “dentro il sistema civile, dove il livello di indignazione è compresso a tal punto che non ci sono più reazioni”.
Poi, il presidente uscente, accompagnato dai rappresentati delle otto liste che sostengono la sua ricandidatura, ha parlato di lavoro, formazione e negoziazione. “Faccio l'esempio di Sitav, che si è venuta ad insediare nel nostro territorio e noi abbiamo garantito loro la formazione dei lavoratori – ha spiegato -. Questo è il modello che dobbiamo perseguire e sviluppare”.
Infine, un accenno alle linee programmatiche. “Puntiamo in particolare sul lavoro – ha concluso Boiardi -. Ma il nostro impegno in questo senso non parte adesso, è frutto dell'esperienza di questi anni. Di sicuro è una crisi che va affrontata e non subita. Il sistema deve essere efficiente quando la crisi sarà passata. Poter continuare questo discorso è importante per i cittadini”.
| Di sicuro è una crisi che va affrontata e non subita. Il sistema deve essere efficiente quando la crisi sarà passata |
Stando ai dati presentati, infatti, nel 2006 il 17% della Cgil ha votato il centrodestra; dopo due anni la percentuale è salita al 22% . La giustificazione di Boiardi a questa migrazione di rondini, è da cercare in un linguaggio, passato “dentro il sistema civile, dove il livello di indignazione è compresso a tal punto che non ci sono più reazioni”.
Poi, il presidente uscente, accompagnato dai rappresentati delle otto liste che sostengono la sua ricandidatura, ha parlato di lavoro, formazione e negoziazione. “Faccio l'esempio di Sitav, che si è venuta ad insediare nel nostro territorio e noi abbiamo garantito loro la formazione dei lavoratori – ha spiegato -. Questo è il modello che dobbiamo perseguire e sviluppare”.
Infine, un accenno alle linee programmatiche. “Puntiamo in particolare sul lavoro – ha concluso Boiardi -. Ma il nostro impegno in questo senso non parte adesso, è frutto dell'esperienza di questi anni. Di sicuro è una crisi che va affrontata e non subita. Il sistema deve essere efficiente quando la crisi sarà passata. Poter continuare questo discorso è importante per i cittadini”.
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05 giugno 2009 09:34
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