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E la Lega vuole sopprimere i Consorzi di Bonifica

Via gli enti intermedi, come i Consorzi di Bonifica, “che portano un inutile spreco di denaro pubblico”. Ha parlato così Maurizio Parma, capogruppo regionale del Carroccio e candidato alla vicepresidenza della provincia. L'annunciata riduzione, lo scorso aprile, era stata però bollata come “uno spot elettorale”

Tornano alla ribalta, i Consorzi di Bonifica. Ma lungi dall'entrare dalla porta principale sulla scena politico-elettorale, sono stati piuttosto scaraventati verso l'uscita di servizio, quella sul retro. “Plaudo alla proposta del ministro Roberto Calderoli di snellire gli enti intermedi, tra cui i Consorzi di bonifica, che portano un inutile spreco di denaro pubblico”. Così il capogruppo in Regione della Lega Nord, Maurizio Parma, sulla nuova architettura istituzionale che palazzo Chigi ha in mente per semplificare e alleggerire i livelli di governo locale.
  Il trasferimento di competenze dal Consorzio al Comune, consentirebbe di eliminare un tributo a carico dei proprietari di immobili  

“Il nostro obiettivo prioritario - spiega il consigliere regionale - è quello di trasferire le competenze dei Consorzi alle comunità locali, così da poter sopprimere i contributi di bonifica, con l’ovvia eccezione di quanto dovuto per la fornitura d’irriguo. In particolare vogliamo che le competenze dei canali diversivi di Piacenza, attualmente esercitate dal Consorzio di bonifica Tidone-Trebbia, siano assunte dal Comune di Piacenza che le aveva invano reclamate. Questo trasferimento consentirebbe di eliminare il tributo ulteriore a carico dei proprietari degli immobili della città di Piacenza, essendosi il contributo di bonifica trasformato in una sorta di duplicato dell’Ici”.

Lo scorso aprile, però, le cose erano andate diversamente. Dopo l'annuncio della prossima riduzione dei consorzi piacentini da due a uno solo, lo stesso Parma aveva commentato: “Non è altro che uno spot elettorale: vi è, infatti, incertezza in merito ai costi e ai benefici relativi che l’accorpamento produrrà”.  Nessun filo diretto, all'epoca, era stato ravvisato sul binomio costo-benefici. Adesso, ad un passo dal voto di domani, il capogruppo regionale del Carroccio si proietta, invece, in  un'ottica di ottimizzazione totale.

Non solo il trasferimento di competenze dai Consorzi al Comune, peraltro paventato anche dal Partito Democratico, è necessario anche trasferire alle Comunità Montane le competenze che il Consorzio Tidone-Trebbia mantiene sui Comunelli localizzati sul crinale appenninico.

In questo modo, ha spiegato ieri Parma, “verrebbe meno l’iniquo coefficiente di calcolo che penalizza gli usi civici in questione, trattandosi di Comunelli molto estesi ma senza alcun reddito effettivo. Per la montagna piacentina è indispensabile avere un unico Ente di governo sovra-comunale, a cui ricondurre tutte le politiche di sviluppo, di difesa territoriale e di gestione dei servizi”.



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