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Embargo russo, Cavalli (Ln): «Piacenza tre le più penalizzate, effetti devastanti»

Cavalli: «Piacenza rischia di essere la provincia che più subirà contraccolpi dall’embargo russo, che colpisce salumi, carne e formaggi, tra cui il Grana, in un momento d’oro per l’export. La Regione sta sottovalutando gli effetti del blocco, devastanti per l’imprenditoria emiliano-romagnola»

“Piacenza rischia di essere la provincia che più subirà contraccolpi dall’embargo russo, che colpisce salumi, carne e formaggi, tra cui il Grana, in un momento d’oro per l’export”. Così il consigliere regionale leghista Stefano Cavalli, che mostra il decreto russo che sancisce lo stop alle importazioni verso Mosca e indica chiaramente, tra i prodotti bloccati, la carne di maiale, fresca, cotta o surgelata, oltre al latte e ai suoi derivati.

“Mogherini, nella sua rincorsa a prendere le distanze dalla Russia per timore di veder vacillare la sua candidatura alla Pesc, ha di fatto generato il pasticcio - embargo. E l’Europa finora ha pensato a misure compensative solo per i produttori di pesche e pesche noci. Nessun aiuto è stato previsto per la tutela dei nostri salumi e formaggi”. “Proprio ora che un prodotto come il Grana sta viaggiando, quanto a export, a ritmi di crescita di oltre il 7%”, fa notare Cavalli.

“E’ necessaria una svolta di dialogo nei rapporti con Mosca e il governo, agendo anche in sede europea, deve far sentire la voce dei nostri produttori, penalizzati dalla cattiva politica estera della Mogherini. La Regione sta sottovalutando gli effetti del blocco russo, devastanti per l’imprenditoria emiliano-romagnola che ha nell’agroalimentare uno dei suoi principali punti di forza. In un momento di crisi come quello attuale non è pensabile ‘giocarsi’ pure le esportazioni, uno dei pochi ‘polmoni’ che tengono in piedi la nostra economia”.

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