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«Esodati del commercio, trovata una soluzione positiva»

Interrogazione di Murelli (Lega) e risposta del Governo: «Tanti commercianti che avevano chiuso nel 2017-2018 erano rimasti senza indennizzo. Con la legge di Bilancio diventa strutturale il contributo aggiuntivo che finanzia il Fondo di chi ha cessato un’attività, ma non ha abbastanza contributi per la pensione. Ora ministero e Inps dovranno rivedere i requisiti per l’accesso»

«Abbiamo affrontato il problema degli esodati del commercio e la strada intrapresa è quella giusta. Presto ci sarà una soluzione. Chi è stato costretto a chiudere il negozio, e non aveva raggiunto i contributi necessari per la pensione, da quest’anno non dovrà più preoccuparsi. I commercianti in crisi, infatti, e che avevano cessato l’attività nel 2017 e nel 2018 sarebbero rimasti esclusi dall’indennizzo». Una circolare dell’Inps aveva escluso dall’indennizzo chi aveva chiuso l’attività nel 2017-2018, dando così un’interpretazione restrittiva della norma. E’ soddisfatta Elena Murelli, deputata della Lega, a cui il Governo ha dato risposta dopo una interrogazione presentata in Commissione Lavoro. «Sulla spinta della Lega - ha scandito Murelli - ministero del Lavoro e Inps dovranno rivedere i requisiti di accesso all’indennizzo». «E’ stato sanato un vulnus - afferma Murelli - con un provvedimento strutturale, per cui non sarà necessario il rinnovo di anno in anno. Il Governo ha risposto dicendo che la legge di Bilancio ha stabilito che, dal 1° gennaio, sarà obbligatorio versare lo 0,09% di contributo aggiuntivo. La somma sosterrà il Fondo che finanzia gli indennizzi». Il diritto all’indennizzo era terminato nel 2016, lasciando così scoperto il biennio 2017-2018, ma è stato ripristinato dal 1° gennaio.

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