“La ‘guerriglia’ innescata dai facchini sia all’ordine del giorno della prossima riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il problema è tutto di ordine pubblico e vanno scongiurati nuovi blocchi”. Lo chiede il capogruppo leghista Alan Fabbri all’indomani dell’ennesima rivolta dei facchini nel ferrarese, terminata con due feriti – tra cui un ufficiale dell’Arma – e tre stranieri denunciati.  Fabbri ipotizza anche un “tavolo ad hoc partecipato da forze dell’ordine, autorità, amministrazioni locali e rappresentanze economiche” per “predisporre misure straordinarie” e “una task force anti-picchetti” per “fronteggiare questo attacco alle nostre aziende, che rischia di mettere in serio pericolo il lavoro di centinaia di persone, le commesse, l’indotto e la stabilità di nostri comparti d’eccellenza”. “Un modo – dice provocatoriamente Fabbri – per coinvolgere i tanti amministratori Pd, dal presidente Bonaccini al presidente della Provincia Tagliani, fino ai consiglieri regionali Paolo Calvano (capogruppo) e Marcella Zappaterra, che hanno mostrato scandalosa indifferenza di fronte agli attacchi sferrati da frange estremiste e ideologizzate ai danni delle nostre aziende”. “E’ inutile che il Partito democratico parli di lavoro – dice il capogruppo del Carroccio –, se di fronte a una minaccia come quella dei picchetti – che stanno producendo perdite economiche per decine di migliaia di euro – non ha il coraggio di condannare le violenze e di fare tutto il possibile per azzerarle”.