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Ferrari (Pd) per ora non si dimette, Carini sì. 5 Stelle: «Occorre un rimpasto di giunta»

Consegnate all’ufficio protocollo del Comune le dimissioni da responsabile del Servizio Infrastrutture Giovanni Carini. Movimento 5 Stelle: «Suicidio politico»

Durante il consiglio comunale è risultato assente fino a cinque minuti dal termine. Ha sbottato con i colleghi, annunciato le sue dimissioni – secondo qualcuno le aveva già pronte con sè – ma alla fine non le ha rassegnate. Le ultime ore del capogruppo del Partito Democratico Claudio Ferrari hanno vissuto diversi stati d’animo. Dalla rabbia manifestata al momento del suo voto – decisivo – in aula, alla pacatezza del day after. Il centrodestra è rimasto stupito nel vederlo in aula. «Non risulta che siano state presentate dimissioni nelle ultime ore» - ha detto in aula in apertura di seduta il vicepresidente del consiglio comunale Gianluca Ceccarelli. E così Ferrari si è regolarmente seduto al suo banco in consiglio comunale, dopo il lungo dibattito sul bando dell’illuminazione pubblica affidato a Citelum per i prossimi 9 anni. Vicino di posto proprio quel Federico Sichel, leader dei dissidenti, con cui non riesce a convivere all’interno del gruppo consiliare del Pd. Le osservazioni e le critiche della minoranza Pd  proprio non vanno giù alla corrente renziana: da qui la volontà – ma è cosa di ieri, oggi è un altro giorno – di lasciare il ruolo di capogruppo e Palazzo Mercanti.

Se Ferrari ha per ora ripensato al suo futuro in consiglio comunale (ma durante un incontro interno alla maggioranza di lunedì 30 maggio potrebbe succedere ancora qualcosa) il dirigente Giovanni Carini, avrebbe consegnato le sue dimissioni da responsabile del servizio infrastruttura del Comune all'ufficio protocollo. La decisione del dirigente è il frutto dei rapporti più volti corretti in corsa tra gli uffici tecnici, l’assessore Giorgio Cisini e le due anime del Pd. 

Movimento 5 Stelle: «Caos nella giunta e nella maggioranza»

«Come si poteva immaginare – rilevano in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle - la seduta di ieri del consiglio comunale comincia a mietere le prime vittime. Capogruppo  PD dimissionario, in attesa di riscontro e valutazione del sindaco, e dimissioni irrevocabili del dirigente. Politicamente un suicidio che ha un solo responsabile: giunta e assessore. In pratica la giunta è riuscita a scontentare tutti, la propria maggioranza ed anche gli uffici. A questo punto riteniamo si imponga una riflessione sulla composizione della giunta e chiediamo al sindaco di valutare l'opportunità di un ennesimo rimpasto, indispensabile per contribuire ad un clima di lavoro sereno e collaborativo tra assessorati e dipendenti comunali e consiglio comunale. Non riteniamo più accettabile assistere ad un consiglio incentrato solo su questioni meramente interne alla maggioranza e al partito, senza la possibilità di entrare praticamente mai nel merito della delibera in esame. Riteniamo che l'interesse pubblico e i bisogni della città debbano essere prioritari su beghe e logiche partitiche e personalistiche e meritino tutta l'attenzione, il senso di responsabilità e l'equilibrio che incarichi assunti nell'interesse esclusivo della collettività richiedono.  È Piacenza che lo chiede. I cittadini, gli elettori lo meritano». 

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