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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ferrero presenta la Federazione di sinistra: «Far tornare il conflitto sociale»

A Castell'Arquato la festa "Essere comunisti" ha visto schierati ieri sera i big della nuova Federazione di sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000). Parlato, penna de “il manifesto”: «Più che ripartire, servirebbe un nuovo inizio». Ferrero (Prc): «Un milione di persone sta perdendo il lavoro, e ci si preoccupa delle donne di Berlusconi»

paolo-ferrero-comunistiNon ci si nasconde dietro a un dito. La batosta elettorale c’è stata. Eccome. Europee, Provinciali. Una dèbacle. «Qualcuno dice: “come proseguire”? In realtà, la domanda corretta sarebbe “come iniziare”?», arringa Valentino Parlato, giornalista ed ex direttore de “il manifesto”. La sinistra massimalista raccoglie i cocci, e si ripensa.

L’ha fatto ieri sera a Castell’Arquato, nella festa “Essere comunisti”, con un dibattito al quale hanno partecipato Cesare Salvi (Socialismo 2000) e Paolo Ferrero (Prc). Doveva esserci anche Oliviero Diliberto (Pdci), ma un malore del proprio addetto stampa l’ha trattenuto vicino all’amico. L’ex ministro della Giustizia, infatti, con il proprio partito è la terza pedina della neonata Federazione di sinistra. L’organismo, si spera, del rilancio.

«FALCE E MARTELLO: CHI LI USA PIU'?» - Il senso della tavola è stato unico: rinnovamento. «Non dobbiamo farci trascinare dai principi - afferma Parlato -, la vera fedeltà si ha confrontandosi con la realtà. Abbiamo nel nostro dna la falce e il martello: ma chi li usa più nel 2009? Bisogna sapersi rinnovare: non dimentichiamo le radici, ma sappiamo guardare avanti». «Serve di nuovo il conflitto sociale - aggiunge Ferrero davanti a una folta platea di iscritti e simpatizzanti - in Italia un milione di persone sta perdendo il lavoro, e ognuno lotta per la sua fabbrica, invece che rimanere uniti».

IL VOTO DELLA LEGA E LA «GUERRA TRA POVERI» - In una società italiana dove, negli ultimi vent’anni, «le condizioni dei lavoratori sono sempre più peggiorate», non si può «più essere comunisti come prima». «Si sono alternati al governo destra e sinistra - prosegue il segretario del Prc - e nessuno sa cosa abbiano fatto. La verità è che gli operai hanno votato Lega Nord per una sorta di guerra tra poveri: meglio mandar fuori l’extracomunitario, piuttosto che rimanere senza stipendio». E Salvi fa il mea culpa: «Nell’ultimo ventennio non c’è stata una sinistra credibile. Ora sta a noi non dividerci, con una Federazione che mantenga le individualità ma che sappia anche unire, e faccia proposte critiche, autonome».

LA CRISI PAGATA DAI LAVORATORI - Per Maria Campese, della segreteria nazionale Prc, nella Federazione «l’errore più grande sarebbe quello di appassionarci al “contenitore” senza i contenuti». «Dovremmo, invece, mettere a fuoco i soggetti con una seria proposta politica, e non avere preclusioni», continua. Paolo Guerrini, coordinatore regionale del Pdci, poi, segnala «gli interventi sbagliati» del governo per fronteggiare «la crisi del capitale», una recessione «interamente pagata dai lavoratori».

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Il pubblico intervenuto. Sopra, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero


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