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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Ferriere

Ferriere, la minoranza: «Usato denaro pubblico per fare propaganda pro fusione»

I consiglieri Opizzi e Mainardi all'attacco dell'Amministrazione Malchiodi: «Inammissibile inviare a casa lettere del Comune che invitano a votare Sì alla fusione»

A poco più di un mese dal voto sulla fusione dei comuni dell'Alta Valnure di Bettola, Farini e Ferriere, proprio a Ferriere esplode la polemica per un'iniziativa intrapresa dal Comune. «Come consiglieri comunali del Comune di Ferriere – scrivono Giancarlo Opizzi e Alessandro Mainardi, i due rappresentanti della minoranza  - siamo allibiti per il comportamento che l’Amministrazione Comunale sta tenendo nei confronti dei cittadini in merito al referendum del prossimo 16 ottobre sulla fusione tra Ferriere, Farini e Bettola. A nostro parere è inammissibile che l’Amministrazione invii lettere nelle quali si chieda esplicitamente di votare si al referendum, senza indicare alcun contraddittorio, prospettando solo benefici e nascondendo le reali conseguenze che questo eventuale passo comporterebbe. Sin dalla votazione in consiglio comunale nel dicembre 2015 in cui si è votata l’intenzione di fondersi, la maggioranza di Ferriere si è mossa di soppiatto e silenziosamente, cercando di tenere il più possibile all’oscuro i cittadini su quello che si stava progettando e solo a seguito dell’incalzare della scrivente minoranza ha inviato una lettera in cui indicava grossolanamente cosa stava succedendo .

Dal dicembre 2015 sono passati nove mesi e solo ora se ne esce con un’altra lettera con cui, in barba ai divieti per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione e propaganda,  chiede espressamente di votare si al referendum in quanto l’eventuale fusione porterebbe solo benefici. Balle!

Si sono dimenticati di scrivere che i famosi 11 milioni di euro per cui vogliono fare la fusione  arriveranno, forse,  in 15 anni e solo se il fondo stanziato dallo Stato  (30 milioni per tutta Italia) non si esaurirà prima e che la stragrande maggioranza di questi soldi saranno spesi per mettere in moto il nuovo comune (nuovo piano regolatore, nuovo piano di protezione civile, unificazione uffici,nuove assunzioni, ecc.) e solo in minima parte sarà utilizzato per investimenti.

Si sono dimenticati di scrivere che in caso di fusione si prospetta la chiusura delle scuole di Farini e di Ferriere per far si che si abbiano classi più numerose (nella scuola di Bettola) per eliminare le pluriclassi. (Cosa esplicitamente indicata nello studio di fattibilità). Non hanno detto che con la eventuale fusione si avrà una sola amministrazione per un territorio che andrà da Recesio allo Zovallo e che a causa di questa estensione la manutenzione del  territorio sarà ancor più difficoltosa di ora, Si sono dimenticati di dire che esiste un’unione dei comuni  che comprende Ferriere, Farini.Bettola e Ponte dell’Olio, che riceve finanziamenti regionali per 400 mila euro annui che con la fusione saranno persi. 

Non hanno detto che con l’eventuale fusione non aumenteranno le nascite, non diminuiranno le morti, non crescerà la popolazione e non arriveranno decine di imprese per creare centinaia di posti di lavoro e che i problemi della nostra montagna non verranno risolti e il futuro non sarà né più prospero e né più roseo. Hanno omesso di scrivere che difficilmente si andrà a risparmiare, anzi è facile che le spese aumentino,  in quanto si avrà la nuova amministrazione e i tre Municipi da mantenere.

Infine non hanno spiegato che una volta fatta la fusione non si potrà tornare indietro. Al contrario in futuro si potrà sempre optare per questa soluzione con più partecipazione da parte della cittadinanza e con un progetto serio e dettagliato che affronti tutte le problematiche del nostro territorio e salvaguardi la nostra identità. Per tutto questo siamo ancora più convinti della nostra contrarietà a questa fusione ed intenzionati a far presente agli organi competenti l’uso distorto di denaro pubblico per palese propaganda in barba alle norme vigenti e ci impegneremo ancora più fermamente per il NO alla fusione».

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