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Festa Pd, Calvano: «Le ruspe le usiamo per preparare i terreni a nuovi insediamenti»

Prima serata della Festa Democratica 2015 sul Facsal: ospite il segretario regionale del partito Paolo Calvano: «La sfida è tutta interna al Pd. Vedo poco rispetto per noi dagli avversari. Anche nella mia Ferrara ci sentiamo un po' distanti da Bologna come voi piacentini, ma farò di tutto per non far sentire la lontananza»

Prima serata di balli, mangiate e, ovviamente, dibattiti alla Festa Democratica del Pd (ex Festa dell’Unità) ritornata per l’edizione 2015 sul Facsal. Ospite della prima serata – che non ha registrato i numeri della scorsa edizione, quando era ubicata sotto i portici di Palazzo Gotico – il segretario regionale del partito Paolo Calvano, eletto da pochi mesi. In apertura Loris Caragnano, segretario provinciale, ha fatto gli onori di casa salutando i presenti. Caragnano ha ricordato il ruolo del Pd in questo momento storico, soprattutto sui temi economici e sulla gestione del problema migranti. Il segretario cittadino Paolo Sckokai ha invece ringraziato i volontari che hanno organizzato questo evento. «Il titolo della festa 2015 è “Piacenza ci stai a cuore”: ha un significato ben preciso questa frase. È una sintesi di una storia ventennale del Pd a Piacenza: quando c’è un’elezione locale qua si vota a centrosinistra, perché siamo più credibili di altra per governarla, siamo un mix di concretezza e visione del futuro. Non vogliamo lasciare indietro nessuno, questo deve essere il faro per la guida della città. Oltretutto le elezioni di Piacenza sono il prossimo appuntamento elettorale che ci aspetta».Festa Pd 2015-2

«In questo momento – ha proseguito Gianluigi Molinari, consigliere regionale - complicato per la nostra città e per il nostro Paese, è difficile essere al governo degli enti locali, ma siamo orgogliosi di esserlo. Momenti come la Festa Democratica sono fondamentali, i nostri iscritti e simpatizzanti sono l’anima del Pd». «Ho appena iniziato a lavorare con Gigi – ha aggiunto Katia Tarasconi, riferendosi a Gigi Molinari - in Regione, non sono ancora in grado di fare promesse: il lavoro è tanto, vogliamo comunque far risaltare Piacenza il più possibile a Bologna. M’impegnerò a lavorare per la nostra comunità all’interno del nostro partito. Dobbiamo lavorare affinchè ci siano più persone nuove all’interno del Pd».

«E’ una grande responsabilità – è il breve saluto dell’assessore regionale Paola Gazzolo - rispondere al bene comune. C’è chi ora gioca sulla demagogia e sul populismo, mentre noi governiamo favorendo la trasparenza, la partecipazione e l’ascolto. Oggi è una bella giornata: ho saputo che al nostro partito sono arrivati 6 milioni di euro grazie a 500mila italiani che hanno scelto il 2xmille. Hanno scelto di continuare a dare fiducia al Pd. Non perdiamo voti mentre ci dicono che non siamo credibili… A Piacenza abbiamo una grande opportunità: siamo in tanti del Pd a essere eletti in Regione, in Provincia, nei comuni e anche come incarichi. Abbiamo la responsabilità di favorire questo grande gioco di squadra: diamoci a Piacenza l’ambizione di contare di più».

«Siamo l’unico partito – ha spiegato l’onorevole Marco Bergonzi - effettivamente presente sul territorio, che discute al suo interno – forse in modo eccessivo – ma la discussione ci arricchisce. Bisogna infatti fare sintesi nelle istituzioni dove siamo molto presenti. Provo gratitudine verso tutti i volontari che danno una mano con i banchetti e i volantini. Ricordiamoci che se va bene il Pd, va bene l’Italia: dobbiamo augurarci tutti che le cose vadano bene all’interno del nostro partito». «Calvano sta girando in lungo e in largo la Regione – ha preso il microfono anche Roberto Reggi - sta interpretando bene i bisogni della gente. Dobbiamo capire il ruolo di Piacenza nel futuro: città d’arte o luogo d’imprenditoria? Nel frattempo dobbiamo far avvicinare le persone al partito, l’unico che è rimasto».Festa Pd 2015-3

Intervistato dalla giornalista Marzia Foletti di Telelibertà, Paolo Calvano ha illustrato i temi chiave della sua segreteria regionale, iniziata da poco, in parallelo con gli obiettivi della giunta Bonaccini, in carica da sei mesi. «Dobbiamo essere orgogliosi come Pd Emilia Romagna di aver trovato una soluzione unitaria per la mia candidatura: c’è troppa litigiosità nei partiti, qua invece abbiamo dimostrato che c’è la volontà di fare le cose bene, insieme. Auspichiamo che anche a livello nazionale si faccia così. Le discussioni interne fanno bene se sono sui temi, non perché indossiamo delle casacche di corrente diverse. Un conto sono le sensibilità diverse, un conto è la linea da seguire: altrimenti quelli che ci guardano da fuori non capiscono e vanno da un'altra parte o non votano».

«Finalmente – ha proseguito Calvano stimolato dalle domande - c’è una legge elettorale che fa vincere qualcuno e fa assumere la responsabilità a chi governa. Intanto a livello regionale stiamo già dimostrando qualcosa: il Patto per il lavoro, la diminuzione degli emolumenti ai consiglieri, la legge sui rifiuti (approvata in giunta, a ottobre in aula) a cui aggiungiamo altre sfide, come quelle sulla lista d’attesa sulla sanità». Piacenza, ha fatto notare Foletti, è però ultima in Regione come liste d’attesa nella sanità. «La sindrome di essere la “Cenerentola” della Regione che ha Piacenza ce l’ho anche io che sono ferrarese: è una vita che discutiamo se stare in Emilia o in Romagna. Vorremmo provare a immaginarci una regione che ha 4 milioni e mezzo di abitanti e guarda lontano: dobbiamo alzare lo sguardo, non guardarci l’ombelico, non fermiamoci sul campanilismo ma dobbiamo avere la cultura di pensare a investimenti, anche se sono rivolti a un territorio come la Romagna, anche se riguardano un'aeroporto a 100 chilometri da noi. Riconosciamo il luogo di guida a Bologna, ma è chiaro che non deve dare ordini, ma solo mettere ordine».

Si è parlato anche di lavoro. «In campagna elettorale ne abbiamo parlato, oggi i dati continuano a dirci che siamo una Regione con solo il 7% di disoccupazione, solo Lombardia e Trentino sono meglio di noi: siamo tra le locomotive del Pil italiano. Però è nel nostro carattere non accontentarsi: ci siamo dati l’obiettivo di dimezzare entro cinque anni di legislatura il tasso di disoccupazione».

Qual è il vero sfidante del Pd, la Lega Nord di Salvini o il Movimento 5 Stelle? «La sfida è tutta interna al Pd. Dobbiamo imporre la nostra presenza e le nostri posizioni sui diversi temi agli altri. C’è chi in Italia vuole usare la ruspe per distruggere qualcosa, noi le usiamo per preparare il terreno a nuovi insediamenti che portino lavoro. Vedo e sento poco rispetto per il Pd dagli avversari, ma noi siamo “signori” e continuiamo a esserlo rispettando gli altri. Questi avversari vogliamo batterli sul campo, non come avvenuto in passato con Berlusconi…». E infine, Calvano si è lasciato andare a qualche promessa. «Farò di tutto perché Piacenza non sia lontana dalla Regione e da Bologna. Dobbiamo però tutti giocare di squadra, come faceva Michael Jordan, che era pieno di talento ma riconosceva l’importanza di tutti i suoi compagni».

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