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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Festival del Diritto, Lega: «Con Napolitano sfila il potere che combattiamo»

«E' il presidente che per raggiungere questi obiettivi antidemocratici ha aperto le porte a tre governi non eletti dai cittadini. Il vizio di Napolitano, in questo senso, viene da lontano: nel 1956 legittimò infatti l'occupazione dell'Ungheria da parte dell'Unione sovietica»

La Lega Nord di Piacenza ha diffuso una nota dopo l'intervento di apertura del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano del Festival del Diritto nel pomeriggio del 24 settembre. 

«Festival del Potere. Questo dovrebbe essere il nome più appropriato per la manifestazione che oggi Piacenza conosce come Festival del Diritto. Il palco sul quale il potere e i suoi rappresentanti portano in scena la pantomima delle illusorie grandi conquiste democratiche, non deve infatti essere confuso con il diritto».

«È emblematica – evidenzia il Carroccio - l’apertura con Napolitano in un dibattito intitolato "L’Europa e il Nuovo ordine mondiale". Quand’anche quelle su di un nuovo ordine mondiale, inteso come gruppo di oligarchi al lavoro per costituire un governo globale, fossero solo fantasie degne di un romanzo, Napolitano è realmente il presidente che nel proprio mandato ha sorretto chi come Monti promuove la cessione della sovranità nazionale a vantaggio di istituzioni sovranazionali quali la Troika. Appunto, è il presidente che per raggiungere questi obiettivi antidemocratici ha aperto le porte a tre governi non eletti dai cittadini. Il vizio di Napolitano, in questo senso, viene da lontano: nel 1956 legittimò infatti l’occupazione dell’Ungheria da parte dell’Unione sovietica. Se il titolo dell’ottava edizione del festival è “Diritto e futuro” – si chiede la Lega -, come si può parlare di diritto con chi ha privato gli italiani del diritto di voto? Come si può parlare di futuro a generazioni che si sono viste private del diritto di trovare un lavoro in nome delle richieste dell’Unione europea?»

«Dal 2008 - continua la Lega - anno dell’avvio del festival, abbiamo capito qual è il futuro progettato dalle classi dominanti, che al festival sfilano grazie alla complicità di una sinistra ancora abbagliata dall’ideologia internazionalista. Il loro – accusa la segreteria provinciale - è un futuro in cui sono le élite capitaliste transnazionali a scegliere i governanti affinché la finanza rimpiazzi la politica, in cui i diritti vengono assicurati ai clandestini in arrivo dall’Africa per attuare quella che l’Onu stessa definisce migrazione sostitutiva dei popoli, in cui i folli disegni di qualche eminenza grigia vengono realizzati sulla pelle di intere popolazioni. È un futuro contro il quale la Lega Nord combatterà con tutte le sue forze».

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