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Foti boccia la nuova disciplina regionale sugli informatori scientifici del farmaco

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «È l’esempio del perdurante dirigismo della Regione»

“La nuova disciplina regionale che regola la professione degli informatori scientifici del farmaco così non va. La Giunta deve rivedere tutta la partita, consentendo a questi professionisti di esercitare la propria attività sulla base di una pianificazione organizzata autonomamente e non su prassi obbligate e iperburocratizzate”

Tommaso Foti, presidente del gruppo assembleare di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, bacchetta la Giunta Bonaccini, rea di voler imbrigliare e regolare dall’alto anche una professione particolare come quella dell’informatore scientifico, il cui obiettivo prioritario è quello di concorrere ad aggiornare costantemente i medici sulle proprietà scientifiche e terapeutiche dei farmaci che gli sono affidati. Il colloquio e il rapporto di fiducia personale tra medico e informatore è quindi fondamentale per migliorare l’aspetto terapeutico della professione medica. Bocciata quindi in pieno da Foti la previsione della Giunta regionale di stabilire alcuni regole che sono davvero penalizzanti, sia dal punto di vista professionale che operativo, come per esempio quella di affidare ai vertici delle Aziende sanitarie la regolamentazione dello svolgimento dell’attività degli informatori scientifici all'interno delle strutture del Ssr, individuando locali idonei, apposite fasce orarie e perfino incontri collegiali prefissati dai dirigenti, al posto delle visite individuali. In più, la Regione consente a ogni Asl la facoltà di disciplinare la materia a piacimento, pur seguendo indirizzi unitari generali, con il risultato scontato di creare situazioni diverse e più sfavorevoli per alcuni informatori scientifici rispetto ad altri, a seconda del territorio di competenza. Insomma, un grande pasticcio – commenta Foti - che nasce dal perdurante dirigismo di questa Regione. L’invito alla Giunta è quindi quello di riprendere in mano la materia, prevedendo fin da subito di escludere la facoltà delle direzioni sanitarie delle singole Aziende di decidere in modo autonomo e autoreferenziale sulla realizzazione di incontri collegiali, piuttosto che consentire visite individuali”.

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