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Venerdì, 29 Marzo 2024
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I sindaci “non rottamati” Francesconi e Bertuzzi: primi cittadini per 51 e 33 anni

Vittorie "storiche" per i primi cittadini di Gazzola e Coli, con alle spalle tanti anni di amministrazione. Bertuzzi: «Sono democristiano e non c'è ragione per nasconderlo. Andrebbero rottamati gli incapaci, anche giovani». Francesconi: «Ho iniziato con una giunta Dc-Psdi. La gente in questo momento punta all'usato sicuro»

«Sono un democristiano e non c’è ragione per nasconderlo, anzi, ci sono al giorno d’oggi ancora più ragioni per esserlo più di prima». Così il neosindaco di Coli-Perino Luigi Bertuzzi, 76 anni, che non avrà bisogno di prendere confidenza con la macchina comunale, visti i suoi 28 anni di amministrazione ininterrotta dal 1976 al 2004. Il prof. Bertuzzi, insegnante in pensione, è sempre rimasto ancorato ai valori della Dc, di cui è stato uno storico esponente a livello provinciale. «Chi usa il termine “democristiano” – chiarisce il sindaco del piccolo comune dell’Alta Val Trebbia - in senso spregiativo o come un insulto, significa che ha qualcosa lui da nascondere». Bertuzzi da sempre si dichiara un “politico cattolico”. «Io seguo la dottrina sociale della chiesa, e la trovo molto differente dalle “dottrine” che propongono destra e sinistra: preferisco restare al centro». Renzi viene definito “democristiano” dagli avversari e da una parte della stampa. «È ben intenzionato e impegnato. Ha il difetto dell’esperienza, gli manca un po’ di stile e forse questo gli costerà caro in futuro. Gli manca un po’ di ponderatezza. Un po’ però mi rivedo nel suo entusiasmo: alla sua età diventai sindaco del paese. Gli posso dare un consiglio: che metta subito mano alla legge Bassanini. Non basta tagliare lo stipendio ai politici, anche i dirigenti pubblici devono subire un taglio drastico». E la rottamazione? «È un concetto frutto del suo entusiasmo, ma sbagliato se applicato all’età. La parte fisica dell’uomo si deteriora, la parte mentale no. Bisognerebbe rottamare chi è diventato vecchio senza essere capace, così come sarebbe utile rottamare diversi giovani. Non tutti i ricambi generazionali sono stati giusti per il nostro Paese, soprattutto nella II° Repubblica». Ma battendo il sindaco uscente Massimo Poggi, molto più giovane, l’ha rottamato? «Io non ho – sostiene Bertuzzi - rottamato nessuno. I cittadini, secondo la loro coscienza, hanno votato la mia esperienza e non hanno votato “contro” il sindaco uscente».

In questi decenni in cui imperversano camaleonti della politica che passano da un partito all’altro, o addirittura si candidano a sindaco in diversi comuni a distanza di anni, Luigi Francesconi rappresenta una rarità. Sindaco per 46 anni del comune di Gazzola, Francesconi è stato rieletto ancora una volta dai suoi cittadini, con il 63% dei consensi. Al termine del mandato festeggerà cinquantun’anni di amministrazione. «Ho iniziato la mia avventura amministrativa – ricorda Francesconi – con una giunta formata da Dc e Psdi. Ero democristiano ma non mi rifacevo a nessun leader nazionale». Non ha mai pensato di lasciare? «Un signore proprio pochi giorni prima del voto di domenica – spiega il pluridecennale sindaco – mi ha telefonato dicendomi che, in un momento storico come questo, bisogna puntare sull’usato sicuro». La telefonata è arrivata al telefono di casa. Francesconi non possiede né utilizza un cellulare personale. In un mondo politico dove oltre alla sfera pubblica e privata è doveroso coltivare in modo attento anche una dimensione digitale e “social”, resistono alcuni baluardi della “vecchia” politica.

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