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Fusione dei comuni in Valnure: ok alla proposta e un referendum per decidere i nuovi nomi

Via libera a proposta di fusione Bettola, Farini e Ferriere e di fusione Pontedellolio e Vigolzone: approvate in commissione regionale Bilancio le due proposte di legge; sì da Pd e Sel, astenuti Ln, M5s e Fdi-An

Approvate dalla commissione regionale Bilancio, affari generali e affari istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, le due proposte di legge regionale in merito all’istituzione di nuovo Comune mediante fusione di Comuni in provincia di Piacenza. La prima riguarda la fusione dei Comuni di Bettola, Farini e Ferriere, di cui è relatore Gianluigi Molinari – relatore di minoranza è Matteo Rancan (Ln) –,la seconda inerisce la fusione dei Comuni di Pontedellolio e Vigolzone, di cui è relatrice Katia Tarasconi – relatore di minoranza è Tommaso Foti (Fdi-An). Hanno votato a favore degli articoli che compongono i due progetti di legge i gruppi Pd e Sel, mentre si sono astenuti i gruppi Ln, M5s e Fdi-An.

Alla proposta di fusione dei Comuni di Bettola, Farini e Ferriere è allegata anche la proposta referendaria, che si compone di due quesiti, quello relativo all’istituzione di nuovo Comune mediante fusione di quelli preesistenti, e quello sul nome del nuovo Comune. Il referendum consultivo propone per il nuovo Comune le seguenti denominazioni: a) Alta Val Nure; b) Alta Valle del Nure; c) Terre dell’Alta Val Nure; d) I tre Borghi dell’Alta Val Nure. Al progetto di legge sono stati presentati dall’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti, tre emendamenti, di cui uno tecnico, approvati a maggioranza. Il primo, recepisce la richiesta dei tre Comuni di posticipare dal 1/01/2017 al 20/02/2017 l’avvio del nuovo Comune, in modo da ridurre il periodo di reggenza del nuovo Ente da parte del commissario prefettizio. Il secondo, prevede che, nel caso in cui il nuovo Comune, per effetto della fusione dei contigui Comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone, venga a coincidere e a esaurire l’ambito territoriale ottimale originario, sia esonerato per cinque anni dall’obbligo di aderire ad altro ambito territoriale ottimale e subentri nelle funzioni della cessante Unione montana, accedendo ai contributi e benefici a questa riservati.

La proposta referendaria allegata al progetto di legge di fusione dei Comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone è anch’essa composta da due quesiti, quello relativo all’istituzione di nuovo Comune mediante fusione, e quello sul nome del nuovo Comune. Il referendum consultivo propone quale denominazione per il nuovo Comune: a) Colli del Nure; b) Colli Valnure; c) Castelli Valnure; d) Pontevigo. Al progetto di legge sono stati presentati dall’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti, due emendamenti, di cui uno tecnico, approvati a maggioranza. L’emendamento più significativo recepisce la richiesta dei due Comuni di posticipare dal 1/01/2017 al 20/02/2017 l’avvio del nuovo Comune, in moda da ridurre il periodo di reggenza del nuovo Ente da parte del commissario prefettizio.

Per Tommaso Foti (Fdi-An) la maggioranza e la Giunta continuano a eludere il problema dell’interpretazione del voto referendario, finora affrontata con una discrezionalità che ha visto prevalere le esigenze politiche rispetto all’applicazione rigorosa e univoca della norma. “Se, ad esempio- ha incalzato il consigliere-, a Farini dovesse prevalere il ‘no’ alla fusione, si procederà alla fusione di Bettola e Ferriere pur venendo meno il requisito della contiguità territoriale tra i due comuni, garantito da Farini, uno dei criteri fondamentali per addivenire alla fusione di Comuni?”. Il capogruppo di Fdi-An non ha escluso problemi nemmeno per la fusione tra Ponte dell’Olio e Vigolzone, dato che i cittadini di entrambi i comuni temono di doversi fare carico dell’eventuale situazione debitoria dell’Amministrazione comunale con cui andranno a fondere il loro Comune.

Gian Luigi Molinari (Pd) ha risposto a Foti che, sulla base delle disposizioni legislative vigenti, “la valutazione dell’esito referendario verrà effettuata tenendo conto della maggioranza dei voti riscontrati nel singoli comuni”.

Per Matteo Rancan (Ln) non è ancora chiaro se, per valutare l’esito dei due referendum consultivi, si terrà conto della maggioranza complessiva dei voti espressi dai cittadini di tutti i comuni coinvolti o si valuterà la maggioranza dei voti in ogni singolo comune.

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