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Gazzolo difende l'attività dei Consorzi di Bonifica: "Concorrono alla difesa del suolo"

Interpellanza del consigliere Foti in Regione con risposta immediata in Aula: "Danni gravissimi, i risultati dell'azione dei Consorzi sotto gli occhi di tutti". L'assessore: "La Giunta non ravvisa la necessità di azioni finalizzate alla riforma dei Consorzi, né di interventi verso il Governo tesi all'abolizione di questi enti"

Dopo gli eventi atmosferici che hanno colpito nella notte tra il 13 e il 14 settembre scorsi la provincia di Piacenza, provocando soprattutto nelle zone di montagna, danni gravissimi oltre che alle infrastrutture, alle abitazioni civili, alle attività produttive (commerciali e artigianali), e alle colture agricole, "non pare proprio che il Consorzio di bonifica di Piacenza abbia assolto le funzioni allo stesso delegate dalla vigente legislazione regionale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Consorzio di bonifica di Piacenza (ma così è, in generale, per tutti) fa acqua da tutte le parti”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interpellanza rivolta alla Giunta finalizzata a sapere se l'esecutivo regionale "intenda sollecitare il Governo ad abolire i Consorzi di bonifica (così recependo le numerose proposte di legge presentate in merito - da un po’ tutte le forze politiche - nei due rami del Parlamento)", anche alla luce del fatto "che non si capisce quale sia l'utilità della presenza a livello regionale di più enti (autorità di bacino, genio civile, province, consorzi di bonifica, comunità montane, parchi), a cui sono affidate le medesime competenze di salvaguardia del territorio". Con il suo atto ispettivo, Foti vuole inoltre sapere il giudizio della Regione "sull’utilità di tali Consorzi (in primis, il Consorzio di bonifica di Piacenza), alla luce del costante peggioramento della sicurezza idrogeologica del territorio italiano - a partire da quello piacentino - in conseguenza del quale anche modesti eventi meteorologici causano danni a cose e/o persone con gravissime ricadute sul piano dei costi umani e materiali". Infine, il consigliere domanda "se non si possano recuperare dalla soppressione dei Consorzi di bonifica almeno una parte delle risorse necessarie per porre in essere l'improcrastinabile azione di risanamento del dissesto idrogeologico”.

Nella risposta in Aula, durante la seduta assembleare di ieri, Paola Gazzolo, assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna, ha detto che l’evento meteorologico avvenuto nella notte fra il 13 e il 14 settembre, nel piacentino, "non è stato né modesto né prevedibile: in un intervallo di tempo limitato, si è verificata un’intensità di precipitazione elevatissima, provocando l’ondata di piena del Trebbia e del torrente Nure, con le note pesantissime conseguenze".

Per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto, la Regione sta lavorando "attraverso la Direttiva Alluvioni per ricomporre in un quadro unitario le attività di prevenzione e protezione con quelle legate alla gestione dell’emergenza, con il coordinamento di tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti. In questo contesto- sottolinea l'assessore- assume una significativa rilevanza il ruolo dei Consorzi di bonifica, ai quali leggi nazionali e regionali assegnano precise funzioni in materia di difesa del suolo".

Gazzolo aggiunge che la Conferenza Stato-Regioni del settembre 2008 ha sancito ulteriormente che i Consorzi di bonifica "concorrono alla difesa del suolo, alla gestione delle acque a scopo prevalentemente irriguo e alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente". Per quanto di competenza della Regione, "non si ravvisa la necessità di ulteriori interventi legislativi o di azioni amministrative finalizzate alla riforma dei Consorzi di bonifica, né tantomeno di interventi verso il Governo tesi all’abolizione di questi enti".

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