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Festival del Diritto, Fini: "La politica garantisca l'uguaglianza"

Secondo il presidente della Camera rispetto della dignità umana, investimenti sulla scuola e sull'educazione sono i capisaldi per una politica che guardi all'Europa e ad un futuro privato di disuguaglianze e discriminazioni

Scrosci di applausi da parte del folto pubblico hanno accolto oggi Gianfranco Fini, al suo arrivo in piazza Cavalli. Il presidente della Camera, relatore d'eccezione nell'incontro tenutosi a palazzo Gotico, nell'ambito del Festival del Diritto, è intervenuto sull'importante tema del rapporto tra istituzioni e disuguaglianze, affermando che il principio fondamentale e indispensabile per coniugare libertà e uguaglianza è il rispetto della dignità della persona, in accordo a quanto sancito dalla Costituzione italiana e dalla Carta delle Nazioni unite.

«Oggi c'è una consapevolezza molto più diffusa rispetto al passato di quali devono essere i doveri prioritari delle istituzioni politiche per garantire che vi sia un'effettiva uguaglianza; il rispetto della dignità umana deve rappresentare un punto fermo, contro ogni discriminazione sociale, etnico-linguistica, razziale, geografica, religiosa - ha affermato l'onorevole Fini -. Ogni uomo e ogni donna, in quanto persona, devono rappresentare il paradigma da cui si origina una politica che sia garanzia di uguaglianza e libertà»

TUTTI UGUALI AI NASTRI DI PARTENZA - «Una parte consistente della cultura politica del secolo scorso, che risentiva della ideologia social-comunista, indicava come obiettivo prioritario delle politiche e delle istituzioni il raggiungimento di un livello nella scala sociale sostanzialmente uguale e non troppo differenziato tra i vari cittadini - ha sottolineato la terza carica dello Stato - si auspicava in pratica che venisse il giorno in cui tutti sarebbero stati uguali: uguaglianza come punto d'arrivo, quindi. Oggi credo invece che il confronto tra le attuali culture politiche abbia raggiunto un punto comune, una consapevolezza condivisa, e cioè che l'uguaglianza che deve essere garantita dalla politica e dalle istituzioni è un'uguaglianza non tanto per quanto riguarda il punto d'arrivo, bensì i livelli di partenza. Compito delle istituzioni è proprio rimuovere le disuguaglianze tra i cittadini, dando vita ad una politica che inevitabilmente porta ad essere tutti uguali "ai nastri di partenza" e successivamente liberi di esprimere le proprie potenzialità».

LA MERITOCRAZIA - A questo proposito, l'onorevole Fini ha citato un messaggio del Capo dello Stato, in cui si parla dell'importanza di coniugare uguaglianza e meritocrazia. «Oggi è finalmente possibile costruire una società che ha alla base questa uguaglianza - è stato il commento di Fini - permettendo poi che si creino gerarchie legate alle capacità e ai meriti personali».

AUSPICABILE UNA POLITICA DI PIU' LUNGO RESPIRO - festival_diritto«Purtroppo la politica è ancora percepita nel nostro Paese come sostanzialmente incapace di garantire questa uguaglianza e di rimuovere gli ostacoli che impediscono di essere tutti uguali ai nastri di partenza. Si tratta di un problema comune alle politiche di quasi tutti i Paesi, e l'Europa è anzi all'avanguardia quanto ad uguaglianza sociale. Il problema è che oggi la politica guarda molto al contingente, invece di delineare uno scenario di media-lunga prospettiva. La politica italiana è alle prese giorno per giorno con mille problemi ed emergenze, preferendo puntare su un consenso immediato, piuttosto che creare le condizioni per un riconoscimento della propria azione in prospettiva. Solo una politica veramente riformatrice può garantire un'autentica uguaglianza».

NECESSARIO INVESTIRE SULLA SCUOLA - «Un settore - ha continuato Fini - cui oggi dobbiamo obbligatoriamente guardare e su cui dobbiamo investire per garantire autentica uguaglianza è quello della educazione e della scuola. Si deve investire sulla preparazione che deve essere garantita ai giovani, rivalutando anche il ruolo dei docenti, perché soltanto un aumento complessivo della consapevolezza dei più giovani, degli strumenti conoscitivi in loro possesso, della qualità dell'istruzione, può eliminare le disparità sociali, geografiche, etnico-linguistiche. La scuola è uno dei capisaldi della difesa della democrazia e della possibilità di crescita della nostra società, ma solo se non vi è una discriminazione fra i vari istituti scolastici, che anzi devono essere ad un livello qualitativamente paritario e garantire livelli di eccellenza nell'istruzione».

EUROPA AL DI SOPRA DEI NAZIONALISMI - Fini non ha mancato di puntare l'attenzione anche sull'Unione europea, le cui prospettive devono andare oltre i singoli nazionalismi. «Una crisi come quella attraversata dalla Grecia -ha osservato il presidente della Camera - deve indurre un rafforzamento dell'Italia e dell'Europa intera, perché non ci si può affidare solo alle risorse dei singoli. L'Europa è l'antidoto che può finalmente portare ad una forma di nazionalismo superiore, anzi, lanciamo un'idea forte riunifichiamo i continenti. Quanto all'Italia, il federalismo può contribuire a valorizzare il nostro Paese se comporta una responsabilizzazione delle istituzioni, ma non se porta ad una forma un egoismo geografico, perché l'unità d'Italia è un bene supremo».

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