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Gibertoni (Misto): «Accertare se contagio sia maggiore inelle aree più inquinate»

La consigliera, in un’interrogazione, cita l’ingegnere cosentino Eugenio Rogano, il quale avrebbe rilevato «una corrispondenza tra la mappa del contagio e quella della distribuzione degli impianti di incenerimento»

«Da recenti ricerche emergerebbe come non si possa considerare un caso che il coronavirus sia riuscito a diffondersi molto velocemente proprio in aree a forte concentrazione industriale, dove la qualità dell’aria è da tempo compromessa». A lanciare l’allarme, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Giulia Gibertoni (Misto, è uscita da pochi giorni dal gruppo del Movimento 5 Stelle), che cita anche l’ingegnere cosentino Eugenio Rogano, il quale avrebbe rilevato «una corrispondenza tra la mappa del contagio e quella della distribuzione degli impianti di incenerimento sul territorio nazionale (l’esposizione alla diossina genererebbe una più debole risposta immunitaria verso le patologie respiratorie)». Una delle principali fonti di emissione di diossine, spiega la consigliera, «sono gli impianti di incenerimento dei rifiuti, numerosi e di grandi dimensioni nella nostra regione». Per questo Giulia Gibertoni chiede all’esecutivo regionale “una raccolta mirata di dati epidemiologici relativi ai soggetti affetti da coronavirus (che, in molti casi, non potrebbero essere ripetibili in futuro, come, ad esempio, lo screening della formula leucocitaria)”. Sollecita anche «uno stop, in accordo col governo nazionale, all’importazione di rifiuti da fuori regione, con l’obiettivo ultimo di ridurre drasticamente lo smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento, prevedendo, al contempo, un cronoprogramma di spegnimento progressivo ma tempestivo degli impianti».

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