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«I giovani del Pd mi hanno chiesto di guidare il partito»

Silvio Bisotti lancia la sua candidatura in vista del congresso del Pd: «Con Cisini confronto leale e costruttivo. La Giunta Dosi ha lavorato bene ma non ha tradotto in consenso il suo operato. La nuova Amministrazione non accetta critiche: per ora non vedo segnali di cambiamento, ma solo operazioni di restyling e lifting su viabilità e sicurezza»

Silvio Bisotti non è più il commissario del Partito Democratico. Ha abbandonato il ruolo di traghettatore per provare a diventare la guida vera e propria del partito, ancora alle prese con le ferite subite dal tracollo elettorale delle Amministrative di Piacenza (e non solo) dello scorso giugno. «Mi candido per la segreteria provinciale perché posso essere utile alla causa del Partito Democratico» - ci racconta proprio l’ex assessore all’urbanistica -. Lo appoggiano sia i renziani, sia l’ala più a sinistra vicina al sottosegretario Paola De Micheli. Lo sfidante è Giorgio Cisini, collega di Giunta fino al giugno scorso.

Bisotti, non si era parlato di rinnovamento e di facce nuove? Lei ha 62 anni ed è già stato segretario di Democrazia Cristiana e Margherita…«Capisco l'osservazione, è un'opinione rispettabile e scontata. Sono stati proprio i giovani dei circoli – chiarisce il diretto interessato - a chiedermi di fare un passo avanti. Il rinnovamento ci vuole, ma sono stati loro a sottolineare che, in una fase così critica e delicata del Pd, sarebbe più giusto affidarsi a una guida esperta. È vero, vengo da un’esperienza politica trentennale in cui ho speso molta passione. In una fase di transizione come questa, in cui serve molta responsabilità, i giovani hanno pensato a me. E io, se diventerò segretario, mi impegnerò per formare un gruppo dirigente nuovo attorno alla mia segreteria».

Lunedì 2 ottobre presenterà ufficialmente la sua candidatura con le firme necessarie. La “mozione Bisotti” avrà al centro quali priorità? «L’aspetto più importante è la formazione di un nuovo gruppo dirigente del partito. Il secondo obiettivo è quello di provare veramente laddove non siamo riusciti in passato: ridare impulso ai circoli sul territorio, rivitalizzare l’attività del partito in tutto il Piacentino. E poi c’è la volontà di dare forma a una nuova comunicazione politica. Ci vogliono strumenti più efficaci per comunicare tra iscritti ed elettori, a partire dalla collaborazione tra i circoli e un sito internet». L’ex assessore non si concentrerà più di tanto sulle tematiche nazionali, anche se siamo in vista di un delicato appuntamento elettorale: le Elezioni Politiche.

Lei era uno degli assessori più in vista della Giunta Dosi. Perché non siete stati confermati alla guida della città? «Ci abbiamo riflettuto: direi che hanno inciso importanti dinamiche nazionali, sommate ad alcune difficoltà locali. La Giunta Dosi, di cui facevo parte, non ha saputo tradurre in consenso ciò che ha fatto per la città. I correttivi in corso d’opera decisi dal sindaco - su tutti il rimpasto di Giunta - hanno rafforzato il lavoro di squadra ma fatto perdere ulteriore consenso. Direi che, comunque, l’85% delle attività e delle scelte che abbiamo preso sono giudicabili in maniera positiva. Per quanta riguarda la mia delega all’urbanistica, per fare un esempio, non mi pare di sentire interpretazioni innovative da parte dell’attuale Giunta».

Ecco, ora c’è una nuova Giunta nel capoluogo. Come valuta i primi tre mesi di operato dell’Amministrazione Barbieri? «Ho visto solo qualche operazione di restyling e lifting su viabilità e sicurezza. Sui grandi temi e nodi cittadini, a partire dal welfare, non noto segnali di cambiamento. Attendiamo le linee di mandato per conoscere le loro volontà, credo che a fine anno potremo già tirare una riga su quanto fatto». Bisotti tende però ad osservare negativamente l’atteggiamento della squadra di governo cittadina. «Ci sono sensazioni non buone - spiega il candidato alla segreteria -, sulle grandi questioni notiamo che non accettano critiche e suggerimenti dall’opposizione. Sul nuovo ospedale li vedo in confusione, hanno un atteggiamento scorretto e scomposto, dovrebbero dare risposte sulla sanità piacentina. D’altronde, lo “stile non è acqua”. Ci vorrebbe più “fair play” nei confronti nostri».

Ha già deciso quale sarà il segretario cittadino che la affiancherà, nel caso vincesse il congresso? «No – risponde Bisotti –, la segreteria cittadina verrà decisa una settimana dopo quella provinciale. C’è tempo per parlarne, sarà sicuramente una figura in sintonia con me e con le proposte della mozione».

Il suo sfidante per la segreteria è Giorgio Cisini, che sedeva in Giunta con lei. Insieme siete state due punti di riferimento dell’Amministrazione Dosi e ora vi sfidate per la guida del partito... «Non siamo contro - conclude Bisotti -. Io auspico che il confronto sia leale e costruttivo. Su Giorgio non mi sbilancio: scopriremo le motivazioni della sua candidatura. Voglio solo sgombrare il campo da un pensiero sulla nostra mozione: la mia candidatura è stata imprevista e non studiata a tavolino. Non c’è una regia occulta che mi ha designato commissario del Pd per poi diventarne il segretario».

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