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«I profughi? Si poteva pensare prima a rifiutarli, non ora che sono in sovrannumero»

Duro intervento della Lega Nord sulla Prefettura di Piacenza: ronde pericolose? Pericolosi sono i delinquenti, non chi cerca di combatterli

"Siamo rimasti sbigottiti difronte a simili parole. Le passeggiate per la legalità sono un ottimo esempio di cittadinanza attiva, che ha voglia di impegnarsi in prima persona per cercare di migliorare la sicurezza del proprio territorio; certamente non sono la soluzione definitiva ad un grave problema che ormai attanaglia la nostra città, ma sicuramente non fanno del male, anzi. Nei luoghi dove queste vengono effettuate ci sono molti occhi in più che vigilano e di conseguenza minor possibilità per i malintenzionati di delinquere. Altro che "pericolose", queste passeggiate sono qualcosa di molto positivo per la città. Quando le abbiamo organizzate in passato, ricordiamo ancora bene che diversi piacentini si sono affacciati alle finestre per ringraziarci: questa è stata la risposta migliore che abbiamo ricevuto da chi vive in quartieri difficili".

E' duro l'intervento della Lega Nord di Piacenza che, in un comunicato a firma del segretario provinciale Pietro Pisani, del consigliere regionale Matteo Rancan e del coordinatore provinciale dei Giovani Padani Luca Zandonella interviene a seguito delle dichiarazioni del prefetto Anna Palombi ("Le passeggiate per la legalità o comunque iniziative spontanee di presidio come le ronde sono pericolose").

Il Carroccio piacentino interviene poi ancora una volta sul tema dei profughi e relativa accoglienza. "La prefettura quasi si vanta di rifiutare, da oggi in poi, altri (presunti) profughi sul nostro territorio provinciale. La verità è che questa decisione doveva essere presa molti mesi fa, non quando ormai questi finti rifugiati politici sono in sovrannumero e non si sa più dove metterli. Come al solito la prefettura sembra vivere solamente all'interno dei palazzi, senza conoscere a fondo il malessere che si è creato nei cittadini. Ci rammarichiamo di una cosa: dispiace non aver raggiunto, di un soffio, le 500mila firme per abolire un ente inutile come questo. D'altronde non siamo stati noi i primi ad affermare la sua inutilità, infatti già Luigi Einaudi il 17 luglio 1944 ci aveva visto lungo: in un supplemento della Gazzetta Ticinese scrisse una famosa invettiva contro l'istituto prefettizio, intitolato "Via il Prefetto!" 

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