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«Ikea, quando i diritti non sono accompagnati dai doveri»

Sulla spinosa vicenda dei facchini del deposito centrale Ikea al polo logistico e delle loro proteste e scioperi, interviene in duplice veste anche Mario Spezia, consigliere della Camera di Commercio di Piacenza in rappresentanza del settore dei Servizi e presidente della coop. San Martino

Sulla spinosa vicenda dei facchini del deposito centrale Ikea al polo logistico e delle loro proteste e scioperi, interviene in duplice veste anche Mario Spezia, consigliere della Camera di Commercio di Piacenza in rappresentanza del settore dei Servizi e presidente della coop. San Martino.

«Le eclatanti azioni di protesta messe in atto in questi giorni davanti agli stabilimenti IKEA di Le Mose - afferma Spezia - sono la dimostrazione di come a Piacenza, assurta alle cronache nazionali quale sede del Festival del Diritto, si vada, a volte da parte di qualcuno, perdendo la reale dimensione dei doveri. Tutto questo è ancora più problematico se coloro i quali vengono spinti a rivendicare oltre il lecito (nella forma e nella sostanza) sono figure socialmente deboli (come gli extracomunitari) che ancora lontane dal comprendere fino in fondo i principi ed i valori che tengono insieme comunità democratiche e libere come le nostre, hanno (in alcuni e per fortuna ridotti casi), all’opposto, assimilato e fatte proprie le peggiori consuetudini dei soliti “furbetti” nostrani di cui, purtroppo, sono piene le cronache quotidiane. In questo spalleggiati da operatori sindacali e politici che, senza essere a conoscenza delle questioni, cercano esclusivamente di approfittare della situazione per raggranellare qualche consenso che permetta loro di sopravvivere in attesa di tempi migliori e così facendo amplificano i problemi e rendono più arduo e difficile il futuro proprio di coloro che dicono, a parole, di voler proteggere e salvaguardare».

«In questo momento di crisi dell’economia - spiega Spezia - credo invece che non vi sia maggiore tutela e salvaguardia per il lavoratore che l’essere socio di una cooperativa seria e attiva come quelle che sono oggi presenti negli stabilimenti IKEA di Piacenza; certo, l’essere socio di una cooperativa, come ad esempio la San Martino che mi onoro di avere costituito nel 1986 e che mi onoro di presiedere anche oggi, comporta anche una maggiore assunzione di responsabilità ed un maggiore impegno sia sul lavoro che nella comunità, a vantaggio personale ma anche nel rispetto dei compagni e della cooperativa. La salvaguardia ed il consolidamento dell’impresa è oggi l’unica garanzia reale che ha il lavoratore per guardare con fiducia al domani e l’impresa cooperativa è, con ogni probabilità (come sempre nei momenti di difficoltà), oggi lo strumento più efficace e credibile in un momento di così grande crisi generale: crisi che non ha, forse, ancora raggiunto i suoi massimi livelli. E’ comunque inverosimile che proprio nel nostro territorio dove lo scorso 12 ottobre è stato sottoscritto tra tutte le associazioni e gli Enti un Protocollo d’intesa per il miglioramento dei livelli di prevenzione, sicurezza e protezione sociale dei lavoratori negli appalti di facchinaggio, logistica e movimentazione merci (intesa fortemente voluta in primis proprio dalle cooperative di Confcooperative) e dove quindi, dopo anni di episodi deprecabili si è infine raggiunto, primo caso in Italia, un accordo sul rispetto delle norme e i costi minimi di appalto (al contrario di quanto accade solo a poche centinaia di metri nella vicinissima Lombardia) che permette una verifica puntuale del rispetto degli impegni contrattuali, vi sia chi gridi alla illegalità tanto per fare chiasso e farsi propaganda (se fosse vero quanto affermato basterebbe presentare denuncia presso gli organi competenti senza bisogno di andare in piazza a gridare). E' questa una vicenda che segnerà comunque il futuro, nel nostro territorio, di questo tipo di rivendicazioni e di lotte e, ne siamo sicuri, a prevalere sarà la serietà delle persone e dei comportamenti e la responsabilità dei soci lavoratori che hanno ben capito che l’unica vera difesa ai loro interessi ed al loro futuro è rappresentato unicamente dalla cooperativa, senza bisogno di intermediari e di azzeccagarbugli vari».

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